La Nuova Sardegna

Oristano

Giudice del lavoro

Il dirigente scolastico di San Vero Milis conferma: «La maestra pregava anziché fare lezione»

di Michela Cuccu

	La maestra Marisa Francescangeli
La maestra Marisa Francescangeli

Il preside Alessandro Cortese ha deposto nella causa di lavoro promossa da Marisa Francescangeli, l’insegnante sospesa lo scorso anno

29 maggio 2024
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San Vero Milis Non sarebbe stato un episodio isolato. Anche nel precedente anno scolastico e sempre a ridosso delle vacanze di Natale, la maestra Marisa Francescangeli avrebbe fatto recitare le preghiere agli alunni sino al termine della lezione. Quell’anno i bambini erano in seconda. Arrivati in terza, gli stessi alunni, sempre a ridosso delle vacanze di fine anno, invece di fare storia e geografia finirono a recitare le preghiere. Già nella prima occasione arrivarono al dirigente scolastico le lamentele dei genitori.

«Non feci nulla. Si era ormai alla fine dell’anno scolastico. Rinviai un eventuale confronto con l’insegnante alla ripresa delle lezioni». Davanti alla giudice del Lavoro, Consuelo Mighela, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Alessandro Cortese ha confermato tutte le contestazioni che portarono, nella primavera del 2023, alla sospensione dell’insegnante Marisa Francescangeli per venti giorni dal lavoro e dallo stipendio con la motivazione che la maestra, invece che con la lezione di storia e geografia, impegnava i bambini in riti religiosi.

Non ci sarebbe stata solo la recita delle preghiere, tra le attività esterne al programma didattico: maestra Marisa aveva fatto realizzare braccialetti a mo’ di rosario con una medaglietta raffigurante la Madonna; impartito benedizioni dopo l’unzione sulla fronte degli alunni con un liquido «non identificato» e la visione di filmati con polmoni devastati dal fumo ed eruzioni vulcaniche dicendo ai bambini che «avrebbero potuto colpire anche loro e i loro genitori».

L’udienza era iniziata con la richiesta dell’avvocata Elisabetta Mameli che con il collega Maurizio Naso (ieri non presente in aula, ndr) difende Marisa Francescangeli, di non consentire la presenza dei giornalisti. Richiesta respinta dalla giudice che ha ricordato come l’udienza fosse pubblica. In effetti, la versione dei fatti ricostruiti attraverso le testimonianze del dirigente scolastico e di due insegnanti, è stata molto diversa da quella di un anno fa, nella prima udienza della causa scaturita a seguito del ricorso, presentato attraverso il sindacato Uil Scuola, da parte della maestra contro il provvedimento di sospensione. Marisa Francescangeli , sentita in videoconferenza, aveva allora ribaltato le accuse e spiegato che le preghiere fossero state un fatto isolato.

Tutto ha origine dalle proteste di alcuni genitori che, dopo che la lezione era stata sostituita con le preghiere, si erano rivolti ad altri docenti dell’istituto per mostrare la loro contrarietà. La rimostranza si trasformò in segnalazione. L’insegnante che aveva raccolto i reclami e che come l’altra collega chiamata a testimoniare ha dichiarato di non aver mai assistito alla recita di preghiere in classe e delle altre attività contestate, inviò una mail al dirigente. Alessandro Cortese a quel punto avviò l’iter che portò alla sospensione della docente. Ieri, il dirigente scolastico ha spiegato di aver inizialmente parlato, in maniera informale con la maestra Francescangeli delle lamentele ricevute e che lei respinse le accuse. Poi però scattò l’ispezione del ministero e la conseguente sospensione. Il processo continuerà il 29 giugno.

Ieri Marisa Francescangeli non era in tribunale, ma a casa malata, come attesta il certificato medico presentato nei giorni scorsi quando sarebbe dovuta rientrare al lavoro dopo una sospensione di tre mesi dall’insegnamento. Per questo secondo caso l’insegnante è accusata di aver dato uno schiaffo a un’alunna che, secondo alcune fonti sarebbe una bimba che viene anche assistita per parecchie ore dall’insegnante di sostegno, della scuola primaria di San Vero Milis. La docente anche in questo caso ha sempre negato i fatti contestati e ha presentato una querela per calunnia, indicando una serie di episodi in cui si configurerebbero azioni di mobbing da parte del dirigente scolastico Alessandro Cortese e della fiduciaria di plesso, Rita Guiso. Nel frattempo Marisa Francescangeli ha chiesto e ottenuto il trasferimento ad Oristano, lasciando la scuola di San Vero Milis.

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