La Nuova Sardegna

Oristano

Sanità

Oristano, Ordine dei medici attacca la Asl 5: «Noi costretti a fare gli imbianchini»

di Michela Cuccu
Nicola Mura, Mario Alberto Floris e l’ex direttore Antonio Sulis
Nicola Mura, Mario Alberto Floris e l’ex direttore Antonio Sulis

Lo stato della sanità nel territorio è contenuto in un dossier inviato nei giorni scorsi all’attenzione della Regione. I dettagli sono stati oggetto di una conferenza stampa convocata dal presidente dell’ordine, Antonio Sulis, affiancato dal consigliere del direttivo, Gianfranco Delogu, e dal vicesegretario vicario della Fimmg, Fabrizio Atzei

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Oristano L’Ordine dei medici invierà alla Regione un dossier dettagliato sullo stato della sanità pubblica in provincia. Ieri, il presidente dell’ordine, Antonio Sulis, affiancato dal consigliere del direttivo, Gianfranco Delogu, e dal vicesegretario vicario della Fimmg, Fabrizio Atzei, ha illustrato i contenuti del documento. Tre ospedali in affanno e il sistema sanitario territoriale non più in grado di rispondere alle esigenze della popolazione, sono raccontati con dati e testimonianze, come quello sulle condizioni a dir poco precarie, di diversi ambulatori di guardia medica. Una conferenza stampa convocata all’indomani del documento del dg della Asl, Angelo Maria Serusi, che rispondendo ad alcune critiche mosse da Sulis era intervenuto sulla vicenda del medico di Bonarcado Annalisa Melis, che aveva deciso di ricevere i pazienti solo dopo le 19 perché l’ambulatorio della Asl era senza aria condizionata. Era, perché proprio l’altro giorno, la Asl ha provveduto a sistemare un climatizzatore, facendo rientrare così la protesta del medico. Ieri però Sulis ha messo le mani avanti: «Non siamo qui per rispondere a polemiche ma per svolgere il nostro ruolo che è anche quello di segnalare i problemi». La lente d’ingrandimento dell’Ordine ha messo comunque sotto esame le condizioni degli ambulatori della Asl. «Pensate che a Solarussa sono stati i medici a tinteggiare le pareti. Oggi ci segnalano che nello stesso ambulatorio non funziona il computer e manca la stampante», ha detto il presidente dell’ordine. Non va meglio a Cabras, dove, oltre alle pareti ricoperte di muffa, sembra che medici e pazienti condividano gli spazi con le formiche; a Narbolia dove sono dieci anni che non vengono tinteggiate le pareti.

A Usellus l’ambulatorio è in realtà un ex spogliatoio dagli arredi inutilizzabili. Problemi di arredi ci sono anche ad Ales e a Baressa dove il medico ha a disposizione due sedie sgangherate, delle quali una senza schienale. La descrizione più eloquente delle condizioni da terzo mondo nel quale lavorano le guardie mediche arriva da Villa Sant’Antonio. Nell’ambulatorio del ridente paesino della Marmilla, come segnala il medico: «Ci sono dei letti vecchi e messi talmente male che credo non li abbiano messi così nemmeno sotto i ponti». Non è solo un problema di arredi e locali ma anche di medici che non ci sono. «Nella settimana di Ferragosto l’ambulatorio di Oristano funzionerà solo due giorni: lunedì 12 e giovedì 15 – ha detto il dottor Gianfranco Delogu –, significa che i pazienti affolleranno ulteriormente il Pronto soccorso». Molto più corposa la parte del dossier riferita agli ospedali di Oristano, Bosa e Ghilarza che riferisce di una situazione purtroppo nota da anni, dove la mancanza cronica del personale medico in quasi tutti i reparti, costringe ad esempio a ridurre a solo due sedute a settimana gli interventi di ortopedia. «In questi anni tra Oristano e Ghilarza sono stati cancellati 50 posti letto in Medicina – ha detto Sulis – la carenza di organico. Pensate che al San Martino ci sono appena quattro medici più il responsabile del reparto contro i 14 di pochi anni fa: impossibile lavorare in queste condizioni ed è questo il motivo che spinge tanti colleghi a trasferirsi in altri ospedali». Infine la carenza di medici di medicina generale: «Al momento l’unica soluzione sono gli Ascot – ha detto il dottor Atzei – ma vanno rafforzati».

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