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Oristano

Il caso

Muro di scalini a Santa Chiara, a Oristano fedeli disabili vanno via senza messa


	Gli scalini all'ingresso di Santa Chiara
Gli scalini all'ingresso di Santa Chiara

Un altro caso di barriere architettoniche dopo quello del Foro boario. Questo segnalato dall’Areas coinvolge la Curia che risponde con l’arcivescovo: «Per ora la Soprintendenza ha respinto le nostre proposte»

19 agosto 2024
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Oristano Le barriere architettoniche spuntano ovunque e non riguardano solo edifici comunali, come il Foro boario, la cui inaccessibilità a chi è in carrozzina era stata segnalata nell’articolo di ieri dalla sassarese Francesca Arcadu. Stavolta a essere rimasti fuori da un edificio sono i fedeli arrivati sino alla chiesa di Santa Chiara per partecipare alla funzione delle 9 del mattino di due domeniche fa. L’11 agosto, di fronte a quel muro di scalini, si sono dovuti arrendere. Hanno quindi segnalato il caso all’associazione Areas che tutela gli ex esposti all’amianto e che stavolta, per una nobile causa, ha divagato rispetto al suo compito tradizionale. Il presidente Giampaolo Lilliu ha così scritto direttamente all’arcivescovo Padre Roberto Carboni con cui ha avuto uno scambio di comunicazioni su questo caso. «Siamo venuti a conoscenza da parte di alcuni nostri soci con difficoltà motorie che volendo assistere alla santa messa nella chiesa di Santa Chiara hanno dovuto desistere in quanto non era presente alcun sistema utile al superamento della scalinata necessaria, ingresso obbligatorio per entrare nella chiesa. Invitiamo sua Eccellenza arcivescovo di Oristano a intervenire in modo urgente e concreto al superamento delle barriere architettoniche presenti per garantire a tutti i cittadini la possibilità di accedere per le funzioni eclesiastiche in tutte le chiese della arcidiocesi», scrive Giampaolo Lilliu.

L’arcivescovo ha mostrato immediato interesse per il caso e, nel giro di pochissimi giorni, ha fatto pervenire ad Areas la sua risposta che contiene, oltre ai ringraziamenti per la segnalazione, anche la spiegazione del perché a Santa Chiara oggi sia impossibile l’accesso per le persone con disabilità: «La chiesa ha effettivamente un gruppo di otto scalini che rendono difficile, anzi impossibile l’accesso a chi ha difficoltà motorie o è in sedia a rotelle. In questo caso la volontà sia delle Suore Clarisse che della Curia, che è quella di favorire i fedeli, deve entrare in dialogo con la Soprintendenza per i beni culturali, che però ha la parola finale riguardo all’aggiungere elementi e manufatti a strutture antiche. In poche parole, non possiamo autonomamente aggiungere scivoli o altro senza un permesso esplicito della Soprintendenza, che in questi anni ha sempre resistito a tale richiesta e ai progetti presentati. Riproporrò loro la questione, vedendo se si possono trovare soluzioni diverse, ad esempio l’ingresso dal monastero, per venire incontro alla richiesta dei fedeli con disabilità motorie», conclude Monsignor Carboni.

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