Dopo la lite al bar spuntano pistola e cartucce, 49enne nei guai a Ula Tirso
La perquisizione dei carabinieri ha consentito di ritrovare l’arma in casa dell’indagato
Ula Tirso La lite ferragostana costa cara a un 49enne che vive nei Paesi Bassi e che stava trascorrendo le vacanze nel borgo natio dove aveva fatto rientro per le ferie estive. Con sé aveva una pistola scacciacani modificata e un buon numero di cartucce che sono state sufficienti ai carabinieri per operare l’arresto in flagranza. I militari erano stati richiamati nella zona del bar Sa Posta nella nottata tra il 14 e 15 agosto perché era stata segnalata una lite in cui erano volate parole pesanti e si rischiava di andare anche oltre. Per evitare problemi ben più seri sono arrivate in forze le pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Ghilarza dalle stazioni di Busachi e Ardauli e pattuglie Radiomobili. Quando sono arrivati, oltre a calmare gli animi degli altri avventori, il protagonista della chiassata non era più nel locale, così gli uomini dell’Arma sono andati sino a casa sua ed è qui che hanno trovato la sorpresa dopo aver effettuato una perquisizione.
Nell’abitazione c’era proprio la scacciacani di tipo revolver calibro 6 con otto cartucce, tre delle quali già esplose. Avevano tutte il bossolo in ottone senza la marca e senza l’indicazione del calibro, in più erano dotate di ogiva in piombo. Come se ciò non bastasse, la pistola risultava modificata artigianalmente, visto che era stata privata del tappo rosso e fresata all’interno della canna così da di consentire l’utilizzo anche per sparare eventualmente contro bersagli. I carabinieri hanno poi ritrovato ventisei cartucce calibro 22 integre e due bossoli, all’interno di un contenitore in vetro. L’arma e le munizioni sono state subito sequestrate, mentre per il 49enne, difeso dall’avvocato Carlo Barberio, sono scattati gli arresti domiciliari. Subito dopo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Oristano, Salvatore Carboni, su richiesta del pubblico ministero Armando Mammone ha convalidato l’arresto e confermato la misura cautelare dei domiciliari finché l’indagato rimarrà in Italia. Quando lascerà i confini per fare rientro nei Paesi Bassi dovrà osservare il divieto di dimora sul territorio regionale sardo.
I carabinieri intanto proseguiranno le indagini per chiarire meglio cosa sia accaduto nel bar, come sia nata la lite ed eventuali collegamenti con altri episodi criminali perché si ipotizza che l’arrestato potesse avere con sé l’arma anche all’interno del locale. Per il momento deve fare i conti con una tripla contestazione: i reati che gli vengono al momento attribuiti sono quelli di detenzione di arma da sparo clandestina, di ricettazione e di detenzione senza autorizzazione di ventisei munizioni.