La Nuova Sardegna

Oristano

La tradizione

Le donne scalze e l’ultima camminata del piccolo Santo sino a Cabras

di Paolo Camedda
Le donne scalze e l’ultima camminata del piccolo Santo sino a Cabras

Si è conclusa con il ritorno della statuina di Santu Srabadoeddu accompagnato in processione sino alla chiesa l’edizione della festa. Record di presenze per un evento storico che richiama sempre più spettatori

02 settembre 2024
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Cabras Santu Srabadoeddu, accompagnato in processione da 350 donne, scalze e in abito tradizionale, ha fatto ritorno nella mattina di oggi, lunedì 2 settembre, nella chiesa di Santa Maria Assunta. Su sconciagiogus, letteralmente colui che disfa i giochi, come viene ribattezzato tradizionalmente il piccolo santino, è arrivato dal villaggio di San Salvatore del Sinis nella chiesa di Cabras verso le 9.15. Le scalze, dopo la messa delle 6.30, sono partite dal villaggio alle 7.15 e hanno percorso in circa due ore lo stesso tragitto di oltre sette chilometri in parte sterrato, in parte di strada asfaltata, che la sera prima hanno fatto gli uomini nella processione in corsa. Il parroco, monsignor Giuseppe Sanna, ha poi celebrato la messa e successivamente il simulacro del Salvatore è stato portato da alcuni curridoris nel vecchio oratorio, il locale che si trova dal lato opposto alla sacrestia. Da qui sarà riposizionato nella Cappella delle Anime al termine dei lavori di pavimentazione che ripartiranno e riguarderanno la navata centrale e il transetto della chiesa.

Commozione, fatica e orgoglio, e un pizzico di malinconia per la chiusura della festa erano i sentimenti prevalenti fra le donne. «Con umiltà abbiamo attraversato il Sinis per concludere i nove giorni di festa – ha detto la presidentessa dell’associazione Santu Srabadoeddu, Maria Francesca Spanu –, facendoci guidare dalla fede in San Salvatore». La processione delle scalze ha così chiuso l’edizione 2024 da record per la Festa di San Salvatore, inserita dalla Regione fra i grandi eventi identitari dell’isola. Alla tradizionale partecipazione di fede e all’emozione trasmessa dagli antichi riti si sono aggiunte tante presenze turistiche dalla penisola e dall’estero. I numerosi visitatori hanno infatti affollato i momenti più importanti della festa, a partire dalle processioni delle donne, passando per la Via Crucis, la novena e la Corsa degli scalzi. Senza dimenticare ovviamente gli spettacoli proposti dal Comitato organizzatore.

«Concludiamo la festa con la certezza di aver raggiunto un buon livello organizzativo – ha affermato il sindaco di Cabras, Andrea Abis – grazie al contributo di tutti i soggetti coinvolti: l’associazione de Is Curridoris, l’associazione Santu Srabadoeddu, il Comitato dei festeggiamenti e il Comune di Cabras, tutti uniti per dare a questa manifestazione l'organizzazione di cui necessità». Il primo cittadino poi sottolinea: «Questa edizione ha raggiunto un numero di presenze che supera in maniera importante quella degli anni precedenti, in particolare per quanto riguarda la domenica. Il compito che ci viene assegnato è riuscire a tutelare l’evento nella sua integrità e contemporaneamente gestire una mole di pubblico di tali dimensioni».

Proprio l’alta affluenza di turisti è stata alla base della decisione del sindaco di rafforzare le misure di sicurezza: «Il nostro impegno – ha affermato Andrea Abis – è quello di migliorare ancora, anno dopo anno». La festa di San Salvatore 2024 è stata organizzata con il supporto dell’assessorato al Turismo della Regione, del Comitato organizzatore, presieduto da Gian Piero Meli, e dalle associazioni Is Curridoris, Santu Srabadoeddu ed Enti locali per lo spettacolo.

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