La Nuova Sardegna

Oristano

Lo scontro

Pari opportunità, doppie dimissioni in commissione: ecco chi lascia e perché

di Michela Cuccu

	Scarpette rosse sulla scalinata del municipio in piazza Eleonora
Scarpette rosse sulla scalinata del municipio in piazza Eleonora

Via le esponenti della minoranza in contrasto con l’assessora

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Oristano Le consigliere comunali Francesca Marchi (Sinistra futura) e Maria Obinu (Progetto Sardegna) si sono dimesse dalla Commissione Pari opportunità del Comune di Oristano. La decisione è stata comunicata giovedì sera, durante il consiglio comunale, da Maria Obinu: «Con l’approssimarsi del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e in un momento storico in cui le pari opportunità appaiono in Italia ancora una chimera, abbiamo maturato la decisione di dimetterci da una commissione mai entrata realmente in funzione, una commissione che non si riunisce da aprile 2023 e che si sta rivelando essere stata creata solo per apparenza e non per l’intenzione dell’amministrazione Sanna di lavorare per arginare la disparità di genere, le discriminazioni e le violenze verso le donne, le ragazze e le bambine nella città di Oristano. La totale esautorazione della commissione, per il secondo anno consecutivo, nell’organizzazione degli eventi della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne è l’ennesima prova del valore che l’amministrazione attribuisce alla nona commissione. Non è questo lo spirito con cui è stata creata e per questi motivi rassegniamo le nostre dimissioni con effetto immediato». Successivamente Maria Obinu ha rincarato la dose: «Dopo un anno e mezzo di silenzio, la commissione è stata convocata d’urgenza, senza nemmeno interpellare, come prassi vuole, la vice presidente, per martedì prossimo, con all’ordine del giorno l’illustrazione del programma di manifestazioni stilato dall’assessora ai Servizi sociali Carmen Murru. Se l’assessora ha ritenuto di dover programmare senza nemmeno consultarci è evidente che continuare a far parte di quella commissione non ha senso. Per questo ci siamo dimesse».

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