Errori in piazza Mariano, gli operai tornano al lavoro
Nel progetto non era stata predisposta l’eliminazione delle barriere architettoniche
Oristano Punto primo: ci sono da cancellare le barriere architettoniche. Punto secondo: bisogna rifare le predisposizioni per sistemare le barriere in legno che delimitano il percorso della Sartiglia e che sono state coperte dalla nuova estensione. Punto terzo: c’è da ampliare una caditoia. Punto quarto: c’è da togliere il palo dell’impianto semaforico vicino alla farmacia. Era metà dicembre quando l’ultimo operaio andò via. A metà febbraio, ad appena due mesi dalla chiusura del cantiere di riqualificazione, in piazza Mariano si torna al lavoro. Assurdo, si penserebbe, ma urgono già correzioni perché qualche svista in fase di progettazione e, a cascata per quanto involontariamente, in fase di esecuzione dei lavori, evidentemente è stata fatta. Ieri mattina, i macchinari sono tornati in piazza e con loro gli operai che hanno iniziato a fare delle modifiche al lavoro precedente e, inevitabilmente, hanno anche dovuto smantellare una parte della pavimentazione. Voci ben informate dicono che all’architetta lombarda che si era aggiudicata il bando per la progettazione, alcuni rilievi erano stati fatti, ma che non c’era stato verso di farle cambiare idea e di rivedere alcuni dettagli dell’opera di riqualificazione.
Non è una novità – si pensi alla questione degli alberi da mettere a dimora che ha tenuto banco per settimane – che ci siano stati svariati scontri quando il cantiere era aperto, ma si è sempre andati avanti senza modificare di una virgola l’impianto progettuale. A piazza conclusa però è stato necessario riaprire il cantiere. Non su tutta la superficie, ma in alcune parti di essa dove bisogna fare le modifiche indispensabili che costeranno qualche migliaio di euro al Comune. Soldi che si sarebbero forse potuti risparmiare facendo delle correzioni in corso d’opera e modificando su pochissimi aspetti il progetto. La modifica meno problematica dovrebbe essere l’allargamento di una caditoia, piccolo inciampo più che comprensibile e comunque non troppo complicato da risolvere. Qualche problema in più lo creano le altre due modifiche a partire da quella dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Qualcuno in piazza ieri commentava: «Ma come? È stata pensata una piazza nel 2024 che ha barriere architettoniche?» Ebbene, la risposta è sì. E allora bisogna correre ai ripari ed eliminarle. Non sarà un’opera mastodontica, ma è pur sempre una modifica che va fatta e che richiede un intervento e denari da spendere. Allo stesso modo, cosa che già si sapeva mesi fa, dovrà sparire il palo del semaforo sul lato nord della piazza. Poi ci sono i fori e le fondamenta su cui devono essere montate le barriere che delimitano il percorso della Sartiglia. Il lavoro di riqualificazione ha coperto i precedenti nonostante si fosse a conoscenza del problema.