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Politica

La minoranza si dimette in blocco: «Impedita ogni forma di confronto»

di Maria Antonietta Cossu
La minoranza si dimette in blocco: «Impedita ogni forma di confronto»

A far esplodere il dissenso contro il sindaco la decisione sulla chiusura di una strada

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Paulilatino La minoranza si è dimessa in blocco. La decisione di rimettere il mandato elettorale è stata assunta in polemica con il sindaco Domenico Gallus, accusato di non aver incoraggiato né sostenuto in questi anni un dialogo costruttivo con l’organo investito del ruolo di vigilanza e controllo e di aver perseguito politiche non confacenti ai bisogni della comunità. Il casus belli è stato la recente chiusura della rampa di uscita all’altezza del chilometro 119 della statale Carlo Felice, interessata dai lavori di messa in sicurezza degli incroci a raso. Recependo una richiesta degli allevatori impegnati nella raccolta del foraggio nelle campagne limitrofe, alcune settimane fa il primo cittadino aveva chiesto all’Anas di disporre l’interdizione al traffico di quella bretella. Il provvedimento, adottato tra le proteste della stessa opposizione, è stato revocato il 14 giugno. Secondo il gruppo Venti di cambiamento è stata l'ennesima dimostrazione di «una gestione amministrativa distante dalle reali esigenze dei cittadini».

La chiusura dello svincolo «ha comportato un significativo aumento dei tempi di percorrenza per i cittadini di Paulilatino e Bonarcado, con rischi per la sicurezza e l’efficienza dei servizi di emergenza – sostengono il capogruppo Mariano Cuscusa e i colleghi Gianfranca Piredda, Salvatore Demartis e Giuseppe Floris, che riconducono alla modifica della viabilità i problemi conseguenti all’incidente stradale verificatosi all’altezza del tratto interdetto al traffico e all’incendio scoppiato nei pressi del cavalcavia. «Solo il pronto intervento del capitano dei barracelli e del consigliere Cuscusa – rilevano gli ex amministratori – ha impedito alle fiamme di propagarsi, mentre i vigili del fuoco erano costretti a percorrere un tragitto più lungo a causa dell’inaccessibilità dello svincolo». I consiglieri rimproverano al primo cittadino di aver sollecitato l'interdizione al transito nonostante la disponibilità di percorsi alternativi. «L’amministrazione ha scelto di proporre all’Anas la chiusura dello svincolo, come attesta il documento dell’azienda protocollato con nota 3032 del 30/04/2025, nel quale si evidenzia che il Comune ha segnalato l’impossibilità per le aziende agricole di accedere ai rispettivi terreni con i mezzi meccanici attraverso la viabilità vicinale esistente. A nostro avviso la soluzione adottata ha aggravato la situazione anziché risolverla», sostengono i quattro dimissionari, che accusano Domenico Gallus di aver dato alla cittadinanza una versione diversa sulla faccenda, facendo ricadere la responsabilità della decisione totalmente in capo all’Anas, seppure presa considerando le esigenze degli operatori agricoli.

Al primo cittadino imputano anche una grave mancanza di rispetto per aver portato all’attenzione del consiglio comunale solo dopo la riapertura dello svincolo un’interrogazione sull’argomento presentata a fine maggio. In aula i rappresentanti di Vento di cambiamento si sono sentiti dire di non essere solidali con gli imprenditori agricoli, accusa che rigettano in toto: «Non soltanto è infondata, ma testimonia la mancanza di dialogo e di rispetto nei confronti di chi ha sempre cercato di rappresentare gli interessi della collettività in modo trasparente e costruttivo. Nutriamo la massima ammirazione per la categoria, mentre l’interrogazione contestava l’operato del sindaco. È stato un atto di attenzione verso un rischio concreto a cui la decisione dell’amministrazione ha esposto i cittadini di tre comunità».

«Alla luce di tutto questo – conclude la minoranza dimissionaria – riteniamo che la permanenza in consiglio comunale non sia più compatibile con i nostri principi e con il rispetto che dobbiamo ai cittadini che ci hanno scelto. Facciamo un passo indietro auspicando che questa decisione possa stimolare una riflessione sull’importanza di una politica attenta, responsabile e vicina alle reali necessità della comunità. Confidiamo che tale scelta possa contribuire a una maggiore consapevolezza e a un rinnovato impegno da parte di tutti per il bene comune».

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