A lezione con il docente “influencer”: così gli studenti imparano le biotecnologie
Al via con Stefano Bertacchi il ciclo di seminari dell’Università di Cagliari al Consorzio Uno: «Quando prendi gli insulti sui social, allora il lavoro di divulgazione è fatto bene»
Oristano C’è chi ha creato una fondazione e organizza iniziative per ripulire le spiagge, tutelando le risorse marine e costiere della Sardegna e del Mar Mediterraneo. Qualcuno è diventato imprenditore e produce bioplastiche dagli scarti del pesce, oppure bioadditivi antimicrobici ecosostenibili. Le biotecnologie sono una frontiera che offre possibilità di impresa a volte inaspettate. Come quella colta da Stefano Bertacchi, docente universitario con 35 mila follower su Instagram. «Quando inizi a prendere gli insulti sui social, allora il lavoro di divulgazione è fatto bene. Hai creato dibattito tra chi non ti segue, hai portato qualcuno sulle biotecnologie, puoi fare qualcosa per contribuire. Se fosse una carta Pokemon, il divulgatore scientifico ha due skill da giocare: l’attacco, ovvero la capacità di stare in battaglia, controbattere. Ma specularmente ci vuole la calma, perché per interagire bisogna sempre usare il cervello». Per Bertacchi la carriera accademica in Università Milano-Bicocca, al Dipartimento Biotecnologie e Bioscienze e al National Biodiversity Future Center, è confluita nel lavoro di divulgazione, iniziato nel 2017 quasi per caso: dal primo intervento su Facebook «come un masso che cade da una scarpata, quest’avventura mi è esplosa in mano».
Così, racconta le cose complicatissime della scienza e del laboratorio su multi piattaforme, dai social alle conferenze TedX, dai libri – anche per bambini, prossima uscita – fino ai programmi tv come quello del celebre Barbascura X. È stato il primo protagonista del ciclo di seminari di approfondimento intitolato “Bridge: dalla ricerca all’impresa”. Da ieri a venerdì 11 luglio, in aula 1P al Chiostro del Carmine, il corso di studi in Biotecnologie industriali e ambientali della facoltà di Biologia e farmacia dell’Università di Cagliari, in collaborazione con il Consorzio UnO, ogni giorno presenta a studentesse e studenti della sede decentrata a Oristano spunti moderni e creativi per creare impresa dalla propria carriera. L’attività è finanziata per la sede universitaria di Oristano dalla Regione.
Con Bertacchi, hanno esplorato la possibilità di diventare influencer scientifici: «Per esempio, in tempi di Covid, è diventata virale la mia idea di spiegare come funziona il vaccino Rna coi meme di Di Caprio – racconta l’accademico e comunicatore –. Così come blastare sui social può essere controproducente. Se arriva la domanda interessata sulla correlazione tra vaccini e autismo, tu in quel momento hai l’opportunità di sfatare la bufala. Devi saperlo fare, trovando il modo giusto a seconda del contesto». Il programma e i contenuti scientifici del ciclo di seminari sono stati curati dai docenti dell’Università di Cagliari Giorgia De Gioannis e Fabiano Asunis: «Bridge è un ciclo di seminari pensato per avvicinare studenti e studentesse di UniCa al potenziale imprenditoriale delle biotecnologie, esplorando come la ricerca scientifica possa tradursi in soluzioni innovative per l’ambiente, l’agroalimentare e altri settori strategici – hanno spiegato –. Attraverso il confronto con esperti, startupper e divulgatori, gli studenti e le studentesse acquisiranno strumenti concreti e ispirazione per costruire nuove traiettorie professionali nel mondo delle biotecnologie». Per tutta la settimana si alterneranno personalità accademiche e dell’impresa legate al mondo delle biotecnologie.
Saranno ospiti anche Vania Statzu socia fondatrice della fondazione MedSea; il biologo marino Andrea Alvito; i docenti dell’Università di Cagliari Maria Chiara Di Guardo, Andrea Usai, Fabiano Asunis e Gianluigi Farru. Imprese giovani e innovative quelle di Andrea Farina e Davide Sanna, che rispettivamente con Relicta Bioplastics e Alkelux realizzano materiali innovativi e a zero impatto ambientale.