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Emergenza calore: a Oristano manca un piano di prevenzione

di Caterina Cossu
Emergenza calore: a Oristano manca un piano di prevenzione

L’Asl ha diramato alcuni consigli in un video pubblicato sul suo canale YouTube

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Oristano Il piano d’emergenza per gli incendi è stato diramato dalla prefettura quest’anno con largo anticipo già da fine aprile 2025, ma a tutt’oggi non è consultabile invece un documento per l’emergenza caldo. E anche se per ora il maestrale sembra aver dato tregua alla provincia di Oristano, le settimane appena concluse di caldo afoso hanno fatto tremare i polsi e in mancanza di indicazioni specifiche, la prevenzione è l’unica arma a disposizione.

Per agevolarla, ci ha pensato la Asl 5, che ha voluto mettere i cittadini della provincia in guardia sui rischi da colpo di calore con un’iniziativa che da inizio luglio è disponibile sul canale YouTube dell’Azienda sanitaria locale. Le video pillole sono state affidate a dermatologi degli ospedali di Oristano e Ghilarza, volti conosciuti da molti utenti e che vogliono essere un monito importante per le giornate con il termometro da bollino rosso.

Monica Perra spiega come «bisogna evitare non solo di esporsi nelle ore più calde – ha detto –, ma anche di non portare i bambini sotto i 6 mesi, perché ancora la loro pelle non produce la melanina e non si può difendere dal sole anche se è usata la protezione solare». Creme a oltranza, cappellini, ombrelloni sono d’obbligo poi per proteggere la pelle, anche se intervenire in caso di scottatura si può. «È bene non scottarsi, visto che è un fattore di rischio per i tumori della pelle, soprattutto se presa in giovane età – ha chiarito Giovanni Mura –. Creme lenitive o cortisoniche di media potenza aiutano, ma anche idratare la pelle».

Per il rischio dello stress da calore, quello che chiamiamo “colpo”, si può evitare stando al fresco e tramite comportamenti responsabili, ovvero il classico non uscire nelle ore più calde o non lasciare bambini e anziani in macchina, anche solo il tempo di una commissione. Infine, «bere almeno 2 litri e un’alimentazione ricca di liquidi», concludono i medici.

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