La Nuova Sardegna

Oristano

Spazi storici

Abbasanta, villa Dalmasso donata al Comune

di Maria Antonietta Cossu

	La villa Dalmasso ad Abbasanta
La villa Dalmasso ad Abbasanta

Gli eredi dell’imprenditore cedono gratuitamente la sua casa di via Regina Elena

2 MINUTI DI LETTURA





Abbasanta La casa natale di Lucrezio Dalmasso è un bene della collettività. I discendenti dell’imprenditore originario di Tempio che legò a doppia mandata la propria esistenza alla comunità e alla storia dello sviluppo di Abbasanta hanno ceduto gratuitamente al Comune l’antica dimora di via Regina Elena. Il primo atto del passaggio di mano è stato ratificato dal consiglio comunale pochi giorni fa. «Accettando la donazione – spiega la sindaca Patrizia Carta –, l’amministrazione vuole dare lustro alla famiglia Dalmasso e rendere omaggio a una figura che ha segnato la storia del paese lasciando un’eredità morale, civile ed economica ancora viva nella memoria collettiva».

La destinazione d’uso dell’edificio sarà coerente con le finalità del progetto di recupero urbanistico e architettonico che sta interessando l’area attorno al municipio e in particolare l’ex caseificio Dalmasso. «La futura caratterizzazione della struttura sarà in continuità con quella che sta assumendo il polo culturale in fase di costruzione nel vecchio stabilimento caseario», anticipa Patrizia Carta. Al posto dei ruderi dell’esempio di archeologia industriale di via Guiso sta sorgendo uno spazio polifunzionale diviso tra biblioteca, Informagiovani e sala polivalente.

I lavori di riqualificazione, sostenuti con un contributo statale di due milioni di euro, dovrebbero concludersi entro i primi mesi del 2026. In un secondo tempo è previsto anche un intervento sulla corte per trasformarla nella sede di laboratori all’aperto e in luogo di relazioni sociali. «Abbiamo richiesto un contributo di 600mila euro e siamo in attesa di sapere se con lo scorrimento della graduatoria potremo rientrare almeno nella seconda tranche dei finanziamenti. Se non li otterremo stanzieremo risorse del bilancio per rendere quantomeno accessibile il cortile interno», riferisce la prima cittadina.

Alla cerimonia era presente Saverio Dalmasso, uno dei cinque nipoti di Lucrezio. Ricordando la figura del nonno scomparso nel 1956 e lo zio Fabio Iacometti, a cui Lucrezio Dalmasso affidò la gestione del patrimonio di famiglia fino al compimento dei 40 anni del figlio Ennio, Saverio Dalmasso ha definito la donazione un piccolo gesto in confronto a quanto la sua famiglia ha ricevuto dalla comunità di Abbasanta nei decenni passati.

Primo piano
Edilizia

Il Governo impugna il Salva-casa sardo: ecco i punti contestati

di Serena Lullia
Le nostre iniziative