Risaie e febbre del Nilo, gli esperti: «Cambiare i metodi di irrigazione»
Sale ancora il numero di contagi da West Nile, il problema delle zanzare resta irrisolto
Oristano La diffusione del virus della febbre del Nilo non accenna a diminuire. A Cabras, la comunità ha reso l’ultimo saluto ad Anna Rita Piras, la 68enne morta per le conseguenze del contagio, seconda vittima di un focolaio che sta allarmando i residenti della provincia. È un lutto che ha preceduto di poco l’ennesimo bollettino preoccupante: l’Asl ha infatti confermato altri due nuovi casi, una donna poco più che quarantenne di Siamanna e un uomo di oltre 70 di Oristano. Con questi ultimi dati, i contagi accertati nella provincia salgono a ventinove, confermando che l’area è l’epicentro di un’emergenza sanitaria che si aggrava giorno dopo giorno. La provincia Di fronte a un’avanzata inesorabile, che passerà con l’arrivo di temperature più fredde, la Provincia di Oristano cerca di reagire. L’amministratore straordinario, Battista Ghisu, ha annunciato un piano di emergenza che prevede un potenziamento delle disinfestazioni e un confronto urgente con i sindaci dei comuni più colpiti. L’obiettivo è concordare misure straordinarie, come la creazione di zone di rispetto intorno alle coltivazioni di riso. Proprio la gestione di questi campi, considerati un terreno fertile per la proliferazione delle zanzare, è al centro del dibattito. Intanto gli esperti sostengono la necessità di un cambio radicale nella coltivazione.
L’articolo in versione integrale sul giornale in edicola e nell’edizione digitale del 17 settembre
https://paywall-crm-prd.saegroup.abinsula.com/la-nuova-sardegna/abbonamenti