In pensione lo storico medico di base, 1.800 pazienti senza assistenza
Molto probabile l'apertura dell’Ascot con diversi turni alla settimana
Paulilatino L’ultimo medico di famiglia in servizio in paese ha cessato l’attività. Il dottor Doumit Jihad, da circa vent’anni punto di riferimento per oltre metà della popolazione, è andato in pensione. Con la chiusura dell’ambulatorio rimangono senza assistenza primaria 1.800 pazienti, a cui si sommano i 300 privi di copertura sanitaria da circa tre anni per la mancata sostituzione di un altro medico di base. Malgrado il collocamento a riposo fosse nell’aria da tempo, anche per la decisione del medico di rinviare il momento in cui avrebbe sfilato definitivamente il camice per non abbandonare i propri assistiti, l’interruzione del servizio ha comunque disorientato i cittadini e suscitato grande preoccupazione per il futuro. Una schiarita è però arrivata nel corso della mattinata di ieri con l’annuncio che due operatori sanitari hanno presentato le candidature all’avviso di manifestazione d'interesse pubblicato dall’Asl.
Ad anticipare la notizia è stato il sindaco, Domenico Gallus che ha cercato di tranquillizzare i compaesani assicurando che sono state adottate tutte le misure del caso per non lasciare scoperti i malati cronici e le persone con bisogno di cure particolari: «L’adesione di due medici ci garantirà almeno tre o quattro turni settimanali dell'Ascot. La procedura si è appena conclusa, dunque è prematuro conoscere i tempi dell’attivazione del servizio. Sono certo che i miei concittadini affronteranno con maturità questo cambiamento. Capisco bene che la presenza del medico di base fosse anche una sorta di scudo psicologico, ma possiamo superare questa situazione, che richiederà spirito di adattamento. Prima di andar via il dottor Doumit ha fatto in modo che ai pazienti cronici siano garantiti farmaci e terapie per il tempo necessario alla transizione, e comunque chi soffre di una condizione cronica deve sapere che continuerà a essere assistito. Per le patologie acute, invece, ci si può rivolgere sempre al vicino punto di primo intervento dell’ospedale di Ghilarza. Invito perciò i cittadini a non precipitarsi in farmacia con richieste improprie, non si possono dispensare medicine senza ricette». Infine i ringraziamenti allo storico medico: «Lo ringrazio per aver provveduto ai suoi pazienti e per aver ritardato di due anni la pensione, ringrazio l’Asl per la collaborazione».
