Oristano, storni e cinghiali nella aree urbane, via al piano di contenimento
Comuni, prefettura e Provincia in campo contro le invasioni di stagione
Oristano L’autunno in provincia di Oristano si conferma stagione di emergenze faunistiche che mettono alla prova decoro urbano, igiene e sicurezza. Se nel capoluogo si ricorre a sistemi sonori per allontanare gli storni, nelle borgate marine del Sinis la prefettura e il Comune di Cabras riattivano il piano di cattura e contenimento dei cinghiali. La novità in città riguarda l’intensificazione delle misure contro la massiccia presenza degli storni che scelgono gli alberi cittadini – come i Ficus retusa di piazza Roma e piazza Manno – come dormitorio notturno, con conseguenti problemi di guano e igiene.
Da ieri, 5 novembre 2025, però sono stati installati impianti di diffusione sonora per l’allontanamento degli uccelli. I dispositivi, posizionati tra le fronde dei ficus di piazza Roma e in via Satta, vicino alll’asilo nido, che saranno attivati nel pomeriggio, dalle 15 alle 18.30. L’amministrazione torna quindi a impiegare la dissuasione acustica – spesso tramite l’emissione del grido di stress o il verso di rapaci – che già in passato aveva sollevato discussioni tra chi lamentava l’eccessivo rumore e chi ne confermava l’efficacia. Questo intervento si affianca alla strategia preventiva di potature di contenimento e installazione di reti sulle chiome, adottata ultimamente per rendere fisicamente meno attrattivo l’habitat notturno degli uccelli. Il Comune intende così garantire la sicurezza pubblica e limitare il disagio igienico, che in zone come via Satta aveva portato a una grande quantità di guano.
A pochi chilometri di distanza, la penisola del Sinis vede riaccendersi l’allarme per la presenza di cinghiali nelle borgate marine di San Giovanni di Sinis e Funtana Meiga, con gli animali attratti anche dai rifiuti non correttamente smaltiti. La risposta è giunta direttamente dal prefetto Salvatore Angieri che ieri ha presieduto una riunione del comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica. È stata decisa l’immediata ripresa del piano di contenimento sperimentato con successo la scorsa primavera. Il piano prevede la collocazione di gabbie di cattura in diversi punti. Contestualmente, prosegue l’attuazione del Piano di gestione della Provincia, con l’impiego di coadiutori per le operazioni, estese all’Oasi di Seu e all’area archeologica di Tharros.
Strategia che ricalca l’ordinanza del sindaco Andrea Abis di aprile, che, in linea con il parere dell’Ispra, (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), aveva disposto non solo la cattura, ma il successivo abbattimento degli animali. La misura, necessaria secondo le autorità per una corretta gestione faunistica, esclude il trasferimento. La decisione del Comitato rilancia automaticamente il dibattito etico. Già in primavera, attivisti e volontari avevano manifestato contro gli abbattimenti, criticando la crudeltà del metodo e proponendo alternative non cruente come le recinzioni elettrificate e i progetti di sterilizzazione. Nonostante la protesta, l’azione coordinata tra prefettura, Comune, Provincia e forze dell’ordine prosegue con la linea del contenimento incisivo.
