La Nuova Sardegna

Oristano

Cultura

Oristano riscopre la sua memoria storica con gli scatti del fotografo Achille Parnicich

di Paolo Camedda
Oristano riscopre la sua memoria storica con gli scatti del fotografo Achille Parnicich

Grande successo per la mostra “Sa Posa a s’antiga” nei locali del Castro giudicale

3 MINUTI DI LETTURA





Oristano Il grande successo avuto dalla mostra “Sa Posa a s’antiga” del fotografo oristanese Stefano Orrù, che nei locali dell’antico Castro giudicale ha proposto un viaggio nella memoria attraverso gli abiti tradizionali dell’Ottocento e dei primi del Novecento, accompagnati dai suoi scatti che rievocano lo stile delle foto del XIX e del XX secolo, ha generato un grande interesse attorno al patrimonio iconografico oristanese e un desiderio della comunità di riscoprire il proprio passato e la propria storia. Grazie alla mostra è stato ridato lustro alla figura e alla professionalità del primo fotografo oristanese, Achille Parnicich, protagonista della documentazione visiva della Oristano di fine ’800, al quale lo stesso Stefano Orrù si è ispirato per le pose e i giochi di luce nei suoi scatti.

La Fondazione Oristano ha così deciso di avviare un progetto per la costituzione dell’archivio fotografico di Achille Parnicich, nato a Cuglieri nel 1849 ma di origini triestine. «Il mio progetto e il mio studio su Parnicich è iniziato tra il 2020 e il 2021 – ricorda Orrù –. La mostra Sa Posa a s’antiga fa seguito alla mostra Arratratus, che abbiamo fatto a Cabras grazie all’interesse di Matteo Poddi e dell’associazione culturale a Sa Crabarissa. C’era tantissimo materiale vestimentale e fotografico e, grazie all’ospitalità di Duilio Tanchis e alla sua lotta per ridare splendore a un edificio storico, ho pensato di riproporlo a Oristano assieme ai miei scatti realizzati come si facevano un tempo. Sono sincero, non mi aspettavo un entusiasmo così grande e mi fa molto piacere. Si è creato un bel fermento culturale, c’è un forte desiderio nelle persone di riscoprire il proprio passato».

Racconta ancora il fotografo: «Ci sono persone che ora mi dicono: “Sai che anch’io ho tante fotografie d’epoca che vorrei darti?”. E poi mi invitano a casa. Stanno iniziando ad aprirsi e a condividere quello che sono state Oristano, Cabras e gli altri centri della provincia, immortalati negli scatti di Parnicich. Sto andando in giro per le case e le persone letteralmente mi aprono i cassetti. Per me è una grande emozione». E conclude: «Ritengo giusto e importante quindi che la Fondazione Oristano crei l’archivio, perché sarà un qualcosa di spettacolare».

Le fotografie realizzate da Parnicich e possedute dalle famiglie oristanesi possono essere consegnate al Centro di documentazione della Sartiglia, in via Eleonora 15, oppure alla Piccola bottega fotografica di Stefano Orrù, in via Crispi 30, dove saranno digitalizzate e riconsegnate ai proprietari in pochi minuti.

Spiega Carlo Cuccu, presidente della Fondazione Oristano: «Dall’esperienza della mostra Sa Posa a s’antiga nasce l’intento della Fondazione di raccogliere, tutelare e valorizzare gli scatti realizzati da Parnicich, con l’obiettivo di costituire un vero e proprio archivio fotografico a lui dedicato. Il progetto culturale ambisce a recuperare le testimonianze di un’epoca cruciale per la città, segnata da profondi cambiamenti politico-sociali, da trasformazioni urbane e dall’emergere di figure storiche significative». E prosegue: «La Fondazione Oristano rivolge perciò un invito agli oristanesi, e non solo, a contribuire all’archivio mettendo a disposizione gli antichi scatti appartenenti alle proprie famiglie e firmati da Achille Parnicich. Vogliamo costruire una raccolta di immagini che restituisca memoria, volti e storie della Oristano di ieri, lasciando una testimonianza preziosa per le generazioni future».

Primo Piano
I controlli

A caccia col fucile detenuto illegalmente: arrestato 57enne

Le nostre iniziative