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Oristano

La manifestazione

Caschi e corpetti obbligatori alla Sartiglia: ecco tutti i retroscena della vicenda

di Caterina Cossu e Enrico Carta
Caschi e corpetti obbligatori alla Sartiglia: ecco tutti i retroscena della vicenda

I dettagli del decreto Abodi e cosa rischia la giostra equestre

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Oristano L’immagine ha dell’incredibile: il Componidori alla guida del corteo della Sartiglia e di tutta la manifestazione con in testa un caschetto al posto del cilindro e un giubbotto anticaduta a fare a pugni con l’antico costume, tramandato di generazione in generazione e simbolo della giostra equestre. Non è un film horror e nemmeno un incubo che svanisce al risveglio, ma quello che potrebbe succedere il prossimo febbraio a rigor di regolamento nazionale. Anche la manifestazione simbolo del carnevale di Oristano rientra, infatti, tra le manifestazioni a cavallo per la quale è in vigore dallo scorso 8 gennaio il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento dello Sport, che stabilisce i «Requisiti di sicurezza, salute e benessere degli atleti, dei cavalli atleti e del pubblico, nelle manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico con impiego di equidi che si svolgono al di fuori degli impianti o dei percorsi autorizzati». Il decreto Abodi, dal nome del ministro dello Sport del governo Meloni, all’articolo 9 delle Disposizioni relative a cavalli e fantini riporta che questi ultimi «devono indossare adeguate protezioni per il capo e per il corpo».

MALCONTENTO

La rivolta dei cavalieri della Sartiglia serpeggia in silenzio, ma è pronta a esplodere: nessuno ha intenzione di rinunciare alla maschera tradizionale, che sarebbe impossibile indossare assieme al casco, o di vestire il giubbotto di protezione, peggio ancora se fosse quello ingombrante dotato addirittura di airbag, ma per lo meno questa eventualità dovrebbe essere scongiurata. Per salvare l’evento, che con simili prescrizioni sarebbe non solo stravolto ma del tutto irriconoscibile e assai poco apprezzabile, la partita di Comune e Fondazione si potrebbe giocare sulla storicità della manifestazione e sulla possibilità che una deroga possa arrivare direttamente dalla Regione, ma non è certo nemmeno che un’azione simile possa essere legalmente fattibile. Per ora, nessuno rilascia dichiarazioni, ma i presidenti dei due Gremi, la Fondazione e il Comitato Sartiglia stanno lavorano alacremente per trovare una soluzione e alla svelta, anche perché il prefetto Salvatore Angieri da funzionario dello Stato ha già chiarito che la legge è legge e come tale intende farla rispettare.

SELEZIONI ADDIO

Il primo passaggio strettissimo è quello delle visite mediche dell’11 gennaio che sono quanto mai a rischio perché molti cavalieri potrebbero disertarle. Le selezioni della settimana successiva, sono invece già saltate. La pista, infatti, appena rimessa in sesto, di fronte alla novità non sarebbe utilizzabile perché è richiesta una serie di ulteriori presidi di sicurezza e incolumità che al momento non è possibile garantire. E non ultimi ci sono i problemi assicurativi: nessuna compagnia al momento pare disposta ad accollarsi il rischio di assicurare cavalli e cavalieri senza l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione, ulteriore passaggio delicatissimo che gli organizzatori stanno cercando di risolvere.

GLI ORGANIZZATORI

Carlo Cuccu, il presidente della Fondazione Oristano, braccio operativo del Comune nell’organizzazione della giostra storica, così legge la situazione attuale: «In questo momento dobbiamo fare i conti con un decreto che impone determinate misure di sicurezza stringenti a tutte le manifestazioni equestri: per la stragrande maggioranza, si tratta di norme che la Sartiglia ha sempre rispettato e per le quali non sarà necessario introdurre alcuna innovazione rispetto al passato, con riferimento alla sicurezza del pubblico, dei cavalli, alla presenza di presidi medici e veterinari. Purtroppo, l’elemento nuovo è quello dei cosiddetti dispositivi di protezione individuali, che il nuovo decreto dell’8 gennaio 2025 entrato in vigore a marzo, dopo la Sartiglia 2025, ha imposto senza fare alcuna distinzione tra le manifestazioni che competitive, agonistiche, magari incentrate sull’uso della velocità e sulla gara per l’arrivo al traguardo, e le altre manifestazioni che, come accade per la Sartiglia, sono invece lontane da tutte quelle caratteristiche».

IL PARAGONE SCORRETTO

Quindi prosegue: «L’opinione generale è che questa equiparazione sia ingiusta, e che le statistiche storiche della Sartiglia dimostrino il bassissimo rischio di incidenti, complice anche la presenza di un corposo manto sabbioso, che attutisce le rare cadute da cavallo. D’altro canto, in assenza di un’eventuale modifica del decreto, sappiamo che sarà ritenuta necessaria l’applicazione di tali norme. Tuttavia, devo aggiungere che l’interpretazione del decreto non è tra le più semplici sia perché si tratta di una normativa del tutto nuova, quantomeno con riferimento ai vincoli sull’uso dei dispositivi di protezione sia perché non è del tutto chiaro di chi sia la responsabilità per il mancato uso dei medesimi». Quindi la chiusura del presidente della Fondazione Oristano: «Informazioni più specifiche dovranno essere veicolate attraverso i comunicati ufficiali del Comitato Sartiglia, che in base all’articolo 1 del regolamento Sartiglia è l’organo tecnico scientifico della Fondazione, per l’organizzazione della stessa e rende pareri obbligatori e vincolanti sull’organizzazione della giostra».

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