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Cdp, 3 aree di intervento per trasporti più competitivi

Cdp, 3 aree di intervento per trasporti più competitivi

Le linee guida strategiche da ferrovie e smart road a nodi e tpl

27 ottobre 2022
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Ferrovie e smart road, aree logistiche integrate, sistemi di trasporto pubblico di massa rapidi e digitalizzati, piste ciclabili e servizi Maas di Mobility as a Service. Partono da qui gli interventi prioritari di Cassa depositi e prestiti su trasporti e nodi logistici, secondo le linee guida strategiche di settore.

Il documento pubblicato dalla Cassa definisce tre aree di focus su cui intervenire per colmare necessità di investimento del settore, stimate in 70 miliardi di euro dal Tesoro, nel Def 2022, solo per gli interventi prioritari. Le linee guida strategiche settoriali rappresentano un asse del nuovo modello di funzionamento di Cdp e il punto di riferimento per le attività in alcuni dei campi individuati dal Piano Strategico. Per la logistica e i trasporti, le aree di focus indicate, al fine di migliorare l’efficienza del comparto e promuovere anche la competitività del sistema economico nel complesso, partono dall’ammodernamento delle reti, con l'obiettivo di ridurre i tempi di percorrenza e garantire la messa in sicurezza delle infrastrutture. Viene poi il potenziamento dei nodi per migliorare la performance del sistema logistico italiano, che oggi è al 19esimo posto al mondo, e comporta un extra costo dell'11% sulle imprese italiane rispetto alla media europea.

La terza area di focus è lo sviluppo della mobilità urbana e del trasporto pubblico locale (Tpl) per favorire il passaggio dal mezzo privato al mezzo pubblico che attualmente rappresenta la prima opzione per gli spostamenti quotidiani solo per l’11% della popolazione, la quota più bassa tra i principali paesi europei. "Il sistema della logistica e dei trasporti è perno e fattore abilitante per la competitività del nostro tessuto produttivo e per la crescita del Paese in generale", si legge nel testo. "La diffusione capillare di infrastrutture di trasporto e di servizi di mobilità è inoltre cruciale - continua Cdp - per colmare i divari territoriali e per supportare la crescita delle periferie economiche del Paese".

L'Italia, secondo questa analisi, può contare su punti di forza come il posizionamento geografico strategico all’incrocio di quattro reti trans-europee di trasporto multimodale (Ten-T) e nel cuore del Mar Mediterraneo; su eccellenze tra gli interporti; su ferrovie tra le più elettrificate e sicure in Ue e sul primato nel commercio marittimo a corto raggio. Ha però ritardi da colmare che vanno dalla bassa incidenza del trasporto su ferro alla carenza di collegamenti intermodali e di ultimo miglio, dalla bassa sostenibilità ambientale dei porti a un limitato sviluppo del comparto cargo rispetto alla dimensione del sistema economico. Per il raggiungimento degli obiettivi, Cdp ritiene necessari almeno quattro fattori di contesto abilitanti che sono "un approccio organico e sistemico allo sviluppo dei vari comparti, lo snellimento degli iter burocratici nelle varie fasi di pianificazione, programmazione e attuazione delle infrastrutture per assicurare la messa a terra dei progetti in tempi rapidi e certi, la puntuale e accurata ricognizione delle infrastrutture esistenti per una più efficace pianificazione dei lavori di manutenzione e ammodernamento, il corretto sviluppo e implementazione delle Zone Economiche Speciali (Zes)".

Gli interventi della Cassa, dei quali verrà monitorato l'impatto con un set di indicatori per la valutazione (Kpi), potranno andare a colmare i gap di investimento in settori e territori dove gli operatori non riescono a mobilitare risorse adeguate, a promuovere operazioni con un'ottica di lungo periodo, a fornire supporto alle amministrazioni pubbliche nella programmazione e a migliorare la qualità tecnica degli investimenti con piani di facility management.

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