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Cida, così i manager possono salvare il Pnrr

Cida, così i manager possono salvare il Pnrr

Le assunzioni di dirigenti crescono di oltre il 5% nel 2022

23 novembre 2022
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Date a noi l'attuazione del Pnrr. È la richiesta dei manager, pubblici e privati, all'assemblea della Cida, Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità. “Imprese e amministrazioni hanno bisogno di competenze elevate per sostenere lo sviluppo e guidare l’innovazione. L'attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza deve essere affidata a figure e a metodi manageriali”, dice il presidente, Stefano Cuzzilla, nella sua relazione.
L'obiettivo è non solo spendere bene le risorse, ma anche generare un effetto moltiplicatore sulla crescita, a beneficio dei giovani, spiega. Ecco quindi la richiesta alla politica di più dialogo e disponibilità all’ascolto. "Il modello di interlocuzione deve cambiare, non solo in considerazione del milione di manager che rappresentiamo, ma per ciò che esprimiamo”, dice Cuzzilla. Le prime richieste sono quelle di non stravolgere i progetti e non destinare altrove il 40% di risorse stanziate per il Mezzogiorno.
Il suo appello arriva al governo e in primis al ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che ricorda la sua esperienza quasi trentennale di dirigente, nel privato e anche nel pubblico, e sottolinea il ruolo "fondamentale" dei manager. "Competenza, responsabilita’ e merito", saranno le basi del suo mandato, anticipa.
Quanto al coinvolgimento dei manager nel Pnrr, il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, apre "al coinvolgimento delle migliori risorse del Paese, di chi materialmente tutti i giorni coopera per portarlo avanti" nell'attuazione sostanziale del piano, mentre la gestione formale è vincolata dalle regole europee. Anche il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, sottolinea che il piano deve essere "frutto di sinergia tra pubblico e privato e i manager sono sicuramente fondamentali per far sì che questo accada".
Interviene anche il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, che coglie "una volontà di rilancio" dei manager, "una volontà di ripartenza, di riproposizione di una grande area di competenze per il paese di cui c'è estrema necessità".
La domanda di dirigenti emerge anche dai numeri presentati dalla confederazione, secondo i quali le assunzioni di manager nelle aziende sono in crescita di oltre il 5% nel 2022 rispetto all’anno precedente. "C'è una ripresa importante dopo la fase pandemica, le aziende hanno capito - osserva Cuzzilla - che è importante investire nella dirigenza, nel manager, per vincere le quattro sfide bellica, pandemica, energetica e climatica alle quali si sta aggiungendo la crisi degli approvvigionamenti".
In risposta a queste sfide il metodo manageriale proposto da Cida si basa su metodo scientifico, primato della competenza e spinta all’innovazione. Inoltre "è importante che pubblico e privato lavorino in sinergia", spiega Cuzzilla. "Sono due dimensioni - aggiunge - che devono integrarsi meglio per superare la portata della crisi e trovare soluzioni agli antichi mali dell’Italia”.
Credere nel primato della competenza significa "occuparsi seriamente di lavoro", per la confederazione. E usare il Pnrr come leva per trasformare una situazione in cui siamo il secondo Paese in Europa con la più bassa percentuale di giovani occupati (solo il 31,1%), siamo al penultimo posto per occupazione femminile e siamo primi in classifica con oltre 3 milioni di giovani non inseriti in percorsi di formazione e istruzione (i cosiddetti Neet).

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