La Nuova Sardegna

La Sardegna dei Vanzina

Alessandro Pirina
La Sardegna dei Vanzina

18 luglio 2009
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TAVOLARA. È l'ora del Vanzina day. I fratellacci della commedia italiana sbarcano al festival di Tavolara. I re delle «vacanze di Natale» e dei «cinecocomeri» per la prima volta nell'olimpo del cinema tricolore. La rassegna che ha sempre puntato sui film d'autore quest'anno ha deciso di aprire le sue porte alla premiata ditta Vanzina. «Una provocazione», l'ha definita Piera Detassis, direttrice artistica di «Una notte in Italia». I figli del grande Steno approderanno al festival questo pomeriggio.

Primo appuntamento alle 18 nella piazzetta di Porto San Paolo per un incontro-dibattito sulla commedia con Giovanni Veronesi, il regista di «Italians», primo film in programma stasera a Tavolara, seguito dalla docu-fiction «La vita è buffa», realizzata dagli stessi Vanzina sulla loro carriera. Quarant'anni di film che, nel bene o nel male, hanno segnato il cinema italiano. Una serie infinita di successi, e anche qualche flop, che spesso hanno avuto come sfondo la Sardegna. La prima volta dei Vanzina nell'isola risale al 1983 per le scene finali del primo «Vacanze di Natale», con De Sica, Calà, la Sandrelli e un giovane Claudio Amendola che dalla Cortina d'inverno si trasferivano in massa sotto il sole di Porto Rotondo.

La Costa Smeralda cinematografica non è stata di certo un'idea vanziniana. Come non ricordare il film «Le coppie» con l'operaio Alberto Sordi che cerca invano di festeggiare l'anniversario di nozze in un hotel di lusso di Porto Cervo o lo 007 Roger Moore che sfreccia con la sua berlina nei tornanti sopra Cala di Volpe in «La spia che mi amava». Ma nei film dei Vanzina la Costa Smeralda è quasi una costante. Che "interpreti" sé stessa o si "cimenti" in ruoli diversi. «La Sardegna ha posti stupendi che si prestano alle scene più differenti - aveva detto qualche anno fa Carlo Vanzina, il regista della famiglia - È una terra meravigliosa che può essere utilizzata anche per girare film che in realtà sono ambientati in altri luoghi». La spiaggia di Razza di diJuncu diventa così l'isola caraibica in cui precipita l'aereo dei «Selvaggi» Greggio, Oppini, Gullotta, Fassari, Leone e Scattini. Invece, la chiesetta di Punta Marana una prima volta fa da sfondo alle «Barzellette» messicane di Gigi Proietti, un'altra si trasforma nel paesino spagnolo che ospita la gita di Massimo Boldi e Vincenzo Salemme, insegnanti alle prese con una cotta per la collega americana Daryl Hannah, la star di Hollywood alla sua prima esperienza su un set italiano. Il film, intitolato «Olè» e girato nel 2006, era ambientato in Spagna, ma molti ciak si svolsero anche a Olbia e Porto Rotondo. La Sardegna nel ruolo di sé stessa, invece, è quella di «Piccolo grande amore», il non memorabile film che segna il debutto sul grande schermo della stella italiana Raoul Bova.

O ancora quella di «Fratelli d'Italia», con i Vanzina solo sceneggiatori e uno squattrinato Christian De Sica in vacanza a Porto Rotondo che si finge miliardario per conquistare la bella e ricca Nathalie Caldonazzo. Il borgo è uno dei set preferiti dai due fratelli romani. Carlo vi ha anche preso casa. Negli anni '80 l'Hotel Sporting accoglie Carol Alt nel ruolo di Marina Ripa di Meana nel film biografico «I miei primi quarant'anni», l'anno scorso nel teatro di Ceroli recita Gigi Proietti, attore smemorato di «Un'estate al mare», la pellicola che ha segnato il debutto dei Vanzina nel mercato cinematografico estivo e che è stato programmato con la loro ultima fatica, «Un'estate ai Caraibi», nella serata di mercoledì al Michelucci di Olbia.

La Sardegna balneare ha fatto la sua comparsa pure nella fiction targata Vanzina. Per due anni Porto Cervo e Porto Rotondo con le loro spiagge e discoteche sono state scelte per interi episodi di «Un ciclone in famiglia», la commedia tv in cui la famiglia settentrionale di Massimo Boldi e Barbara De Rossi si contrappone a quella meridionale di Maurizio Mattioli e Monica Scattini. Quest'anno i Vanzina, con tutta la compagnia che va da Proietti a Bertolino, passando per Biagio Izzo e Martina Stella, hanno optato per i Caraibi, ma è molto probabile, visti i numerosi precedenti, che la Sardegna possa fare di nuovo da scenario a uno dei loro prossimi film.

Intanto, nella giornata di oggi Carlo ed Enrico, il regista e lo sceneggiatore, saranno omaggiati su un palco in cui negli anni passati hanno sfilato Moretti e Muccino, Ozpetek e Rubini, Salvatores e Verdone. Ovvero il meglio del cinema italiano. Un mondo che ha sempre guardato con diffidenza, quasi con disprezzo, il prodotto vanziniano, quel cinema vacanziero fatto di battutacce e bellone di turno. Una rivincita, quella dei due cineasti romani, che ha fatto storcere il naso a molti addetti ai lavori. «Ma piaccia o non piaccia - ha detto Piera Detassis - i Vanzina rappresentano quarant'anni di cinema italiano».
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