La Nuova Sardegna

Eolico, si muove l’Antimafia Pisanu apre un'inchiesta

Roberto Morini
Eolico, si muove l’Antimafia Pisanu apre un'inchiesta

La commissione parlamentare Antimafia acquisisce gli atti delle inchieste sulle infiltrazioni mafiose nell’eolico. Lo conferma il suo presidente Beppe Pisanu. Coinvolta anche la Sardegna attraverso l’operazione "Via col vento", l’inchiesta campana che è tra quelle nel mirino dell’Antimafia. Intanto le indagini della Procura di Roma sugli appalti sardi si allargano a macchia d’olio, arrivando al Comune di Porto Torres

09 maggio 2010
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SASSARI. La commissione parlamentare antimafia si si sta occupando delle inchieste sulle infiltrazioni mafiose nel campo dell’energia eolica. Lo conferma il suo presidente Beppe Pisanu. E, alla domanda sui passi già fatti, precisa: «Ho disposto, su richiesta di parlamentari della commissione, soprattutto siciliani ma non solo, l’acquisizione di elementi di indagine».

L’indagine vera e propria naturalmente non è ancora aperta: «Sarà possibile aprirla - spiega Pisanu - dopo la discussione che seguirà la relazione sugli atti acquisiti». Comunque ci sono già «atti di carattere giudiziario che rendono evidente e già accertato l’interesse di organizzazioni criminali nel settore delle energie alternative».

In particolare il presidente dell’Antimafia si riferisce alle «inchieste Eolo e Via col vento che dimostrano penetrazioni mafiose». Pisanu preferisce non rispondere alla domanda sulle infiltrazioni mafiose in Sardegna. E spiega: «Posso parlare solo di dati già accertati dall’autorità giudiziaria. Della Sardegna - conclude - non sono al momento in grado di dire quali elementi ci siano».

Ma qualcosa è già emerso, anche a livello parlamentare. E non è certo sfuggito all’attenzione del presidente dell’Antimafia. Dalla denuncia di Mauro Pili, deputato del Pdl, sui legami tra la società che aveva presentato un progetto per una wind farm a Is Arenas e altre società che, attraverso un sistema di scatole cinesi portavano fino a Vito a Massimo Ciancimino, fino alla connection sarda proprio dell’operazione «Via col vento» a cui allude Pisanu, con il sequestro della centrale eolica di Ploaghe, con collegamenti in Campania e in Sicilia.

Pisanu non si sbilancia su un eventuale interesse della commissione per l’ultima inchiesta, quella della Procura di Roma che vede indagati il finanziere di Torralba Flavio Carboni, il coordinatore nazionale del Pdl Loris Verdini, il direttore generale dell’Arpas Ignazio Farris e il consigliere provinciale del Sulcis Pinello Cossu. Alla Procura di Roma interessa tra l’altro capire come si è arrivati alla nomina di Farris.

Carboni ammette di averlo raccomandato a Ugo Cappellacci, mentre il presidente della Regione dichiara a un giornale che la segnalazione arrivò da Loris Verdini. C’è da scegliere tra due indagati. Ma fa riflettere il fatto che il governatore trovi normale dichiarare a un quotidiano che «fu decisiva la segnalazione di Verdini» e che «del resto si trattava del capo del mio partito».

La Sardegna non era una Regione autonoma? Intanto l’inchiesta della Procura di Roma va avanti. Sulla base del rapporto dei carabinieri del Ros, ricco di intercettazioni telefoniche e ambientali e di relazioni su appostamenti per incontri tra gli indagati, il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ha ordinato una serie di approfondimenti sul campo.

Così giovedì mattina i carabinieri inviati da Roma hanno acquisito una copia del contenuto della memoria del computer d’ufficio e di quello privato di un dirigente dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Porto Torres. Il dirigente nega il sequestro, ma non l’acquisizione di documenti. Difficile sapere esattamente che cosa cerchino gli inquirenti sugli hard disk. Ma è certo che l’inchiesta si allarga a macchia d’olio.
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