La Nuova Sardegna

Morto il pastore anti-Berlusconi Bloccò i progetti in Costa Turchese

Enrico Gaviano
Morto il pastore anti-Berlusconi Bloccò i progetti in Costa Turchese

Paolo Murgia, 86 anni, è scomparso dopo una lunga malattia. Ha bloccato per anni, con una richiesta di usucapione, i mega progetti dell'Edilizia alta Italia, società della famiglia del premier

15 giugno 2010
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Il pastore che ha messo in scacco per anni l’Edilizia alta Italia dei Berlusconi è morto sabato, dopo lunga malattia. La sua storia era finita su tutti i giornali italiani giusto un anno fa. Paolo Murgia, 86 anni, aveva infatti bloccato con la richiesta di usucapione di 500 ettari di Costa Turchese i mega progetti della società della famiglia del premier.

L’Edilizia Alta Italia ha preparato un progetto che prevede ville e alberghi per 280mila metri cubi e un porto turistico per 2000 barche. Piani che prevedono ricavi da centinaia di milioni di euro. Tutto fermo perché in tribunale, a Tempio, giaceva quella doppia richiesta di usucapione: una domanda nel 2008 per 100 ettari, l’altra presentata un anno fa per ben 400 ettari. Gli avvocati della società edilizia avevano provato in tutti i modi a far recedere il pastore. Poi la vicenda si è finalmente chiusa qualche mese fa con la firma di una transazione. Murgia, stanco e sempre più malato, ha gettato la spugna e pensato al futuro dei propri eredi. La cifra pattuita non è conosciuta, ma si aggirerebbe sui 300-500 mila euro, superiore alla prima offerta di Edilizia Alta Italia: 250mila euro.

Una vita avventurosa quella di Murgia, che ha affidato le sue memorie a un libro: 'Vita da pastore'. Capitoli di un’esistenza che, insieme al matrimonio con la signora Maria nel 1947, comprende anche il carcere e l’amicizia con Graziano Mesina. Proprio Grazianeddu, che non ha mai dimenticato l’amicizia intrecciata negli anni della gioventù, è sempre stato vicino a Murgia, aiutandolo in questa difficile battaglia con gli avvocati della famiglia più potente d’Italia. Murgia, nato a Posada nel 1924, era arrivato a Capo Ceraso quarantenne, nel 1964, dopo qualche anno di carcere, una storia da cui uscì pulito.

Furono due olbiesi, Giuseppe Puliga ed Enzo Giovannelli (padre dell'attuale sindaco di Olbia) a indicargli l’area per far pascolare le sue bestie: pecore, capre e vacche. Sulla cima di una collina costruisce una casupola che poi diventa la sua casa. La società proprietaria dell’area e che gestiva un hotel vicino (ma estranea ai Berlusconi), prova a mandarlo via negli anni ’80. Troppo tardi, perché l’usucapione scatta inesorabile: i giudici danno ragione al pastore. Un precedente che ha allarmato i legali dei Berlusconi. In questi ultimi due anni c’è stato un lungo tira e molla. Con Edilizia Alta Italia che voleva far valere, senza riuscirci, una presunta transazione firmata a metà degli anni ’80, e il pastore posadino che invece replicava con una richiesta col botto: 3 milioni di euro.

Dopo che la vicenda è diventata di dominio pubblico, Murgia è diventato un eroe. Capace di tenere in scacco Berlusconi, quasi un simbolo per la sinistra. Nasce anche un profilo su Facebook, che tuttora ha circa 1800 sostenitori. Lui, il pastore di Posada, non c'entra nulla. Sa poco o nulla del social network. Qualcuno, per lui, ha in questo periodo alimentato la leggenda su internet. Nel frattempo, altri hanno cercato di imitare Murgia proprio sul terreno scelto da lui per infastidire la famiglia Berlusconi: l'usucapione. Su una richiesta, per 83 ettari, il tribunale di Tempio si è già espresso positivamente, mentre su un'altra (per 85 ettari) il procedimento è ancora in corso. Difficoltà che, insieme, alle rigide norme del Ppr, che la nuova giunta regionale si appresta a tentare di smontare, hanno ancora impedito l’avvio dei progetti immobiliari di Edilizia alta Italia.
In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative