La Nuova Sardegna

Alà dei Sardi, inaugurato il maxi-parco eolico: Falck Renew balza in Borsa

Il taglio del nastro A sinistra una pala eolica: la struttura è alta cento metri (foto di Gavino Sanna)
Il taglio del nastro A sinistra una pala eolica: la struttura è alta cento metri (foto di Gavino Sanna)

08 ottobre 2011
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 ALA' DEI SARDI. L'estate ha detto stop. E il primo vento freddo, soffia teso soprattutto lì, tra Buddusò e Alà dei Sardi, a 800 metri, dove ieri è stato inaugurato il parco eolico più rilevante d'Italia per potenza installata e il secondo in Europa. Sono 69 le turbine piazzate tra rilievi e boschi, quelle che Soru non avrebbe mai voluto: 51 funzionano dallo scorso 8 giugno, le altre 18 sono da collegare (quasi tutte entro l'anno). Ma il primo risultato, la Falck Renew, l'ha ottenuto dopo il taglio del nastro: a Milano, il titolo, è balzato in Borsa con un +15,06%.  Piero Manzoni, l'ad di Falck Renewables spa, società del gruppo Falk (è quarta in Europa per la produzione di energia da fonti rinnovabili), ha presentato la creatura eolica davanti all'assessore regionale all'Industria Alessandra Zedda, ai sindaci e amministratori del territorio, e all'assessore provinciale dell'Ambiente Pietro Carzedda.  Il parco, una volta a regime, sarà in grado di generare circa 330 GWh/anno di energia elettrica rinnovabile, pari al fabbisogno di oltre 110.000 famiglie, con un risparmio di emissioni di anidride carbonica di circa 180.000 tonnellate all'anno. E questo renderà la Sardegna una delle prime regioni d'Italia in grado di soddisfare gli obiettivi del protocollo di Kyoto.  Per la realizzazione del parco eolico, è stata conclusa nel 2010 una fra le più rilevanti operazioni di project financing a livello europeo nel settore delle rinnovabili, per un ammontare di 230 milioni di euro, su un investimento complessivo di circa 270 milioni.  L'ad, dopo il taglio del nastro, parte dai numeri. «Oltre mille convogli per portare su le turbine (sono alte 100 metri), e 300mila ore di lavoro (manodopera sarda per tre quarti) per creare il parco. E anche le 20 persone che, alla fine, verranno assunte per gestire logistica e sicurezza, saranno del posto. Ora il fatturato: ipotizziamo 50 milioni di euro all'anno, mentre la royalty per i due Comuni interessati, Alà dei Sardi e Buddusò, dovrebbe aggirarsi sul milione di euro l'anno».  Cifra, questa, che secondo gli amministratori locali sarebbe invece più alta.  Per l'allaccio alla rete elettrica, Falck Renewables ha avuto problemi solo con una condotta (sono stati necessari quattro chilometri di scavi in più) «ma per il resto, superati da tempo i rallentamenti dovuti ai ricorsi al Tar, tutto è filato liscio. Ci tengo a ribadire una cosa - aggiunge Manzoni -: gli eolici non inquinano e l'impianto non disturberà il cervo sardo né creerà problemi alle migrazioni degli uccelli».  Dopo anni di parole e polemiche, ce ne sono voluti due e mezzo per portare a termine l'intervento. Nel 2003 è cominciato lo studio del sito, poi è stata scelta la Enercor per la fornitura delle turbine e, quindi, si è andati avanti sino al 2007 per ottenere tutte le concessioni. Infine il via ai lavori e, ieri, l'inaugurazione.  «Non contesto l'amministrazione che ci ha preceduto - attacca Mario Carta, sindaco di Alà - e dico che si tratta di un intervento positivo. L'impatto ambientale? Eccome se c'è, e si vede. Ma la nostra richiesta, ora, è una: a lavori ultimati, così come previsto dal contratto, tutta la zona deve essere completamente ripulita e sistemata. A partire dalla viabilità e dalle piazzuole per arrivare all'eliminazione di inerti e scarti. Nel territorio di nostra competenza, circa 2500 ettari, ci sono 28 pale. In origine dovevano essere 32, ma quattro restano in stand by perché comprese in una zona attraversata dal fuoco. Quanto guadagneremo noi? Il contratto parla di 640mila euro». «Per noi saranno 800mila - aggiunge il vice sindaco di Buddusò, Gelsio Saba -. Su 2mila ettari le pale sono 41». E poi una precisazione. «Noi abbiamo ereditato questa situazione - continua Saba - Che cosa avrei deciso io se mi fossi trovato nella precedente amministrazione? No comment». Le polemiche, a questo punto, si dribblano. Perché ormai non servirebbero. La realtà di oggi è quella ben visibile in questa fetta di Sardegna, dove svettano 69 pale eoliche.  «L'impatto non è di grande rilevanza - dice l'assessore regionale Alessandra Zedda - si tratta di un investimento importante, voluto dal territorio, che rappresenta una grande opportunità di sviluppo. L'auspicio è che le imprese possano ridurre i costi di produzione e le famiglie beneficiare di nuove opportunità di risparmio energetico».

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