La Nuova Sardegna

Depuratori, la vertenza si fa più dura

Tigellio Sebis
A destra, l’assemblea di ieri mattina Sotto, l’impianto di Curcuris occupato dai lavoratori
A destra, l’assemblea di ieri mattina Sotto, l’impianto di Curcuris occupato dai lavoratori

Dallo stato di agitazione all'assemblea permanente. Servizi garantiti

09 febbraio 2012
2 MINUTI DI LETTURA





 CURCURIS. Si marca ancora più netta la vertenza "Idrotecnica" i cui dipendenti, impiegati nella gestione del servizio di depurazione del Distretto numero tre, Isili-Sanluri, ieri sono passati dallo stato di agitazione all'assemblea permanente, fisicamente collocata nel depuratore consortile di Curcuris.  Il tutto, trattandosi di un servizio d'interesse generale, nel pieno rispetto della normativa di legge come specificato in un comunicato diramato ieri mattina dalla segreteria provinciale di Oristano della Femca Cisl e fatto pervenire alla direzione della Idrotecnica, ai Prefetti di Cagliari ed Oristano, ad Abbanoa e ai sindaci di Ales, Albagiara, Barumini. Curcuris, Gergei, Gesturi, Gonnosnò, Isili, Nurallao, Mandas, Masullas, Mogoro, Morgongiori, Pau, Ruinas, Samugheo, Sanluri, Villamar, Villaverde e Usellus. «Il personale effettuerà quotidianamente il normale controllo e verifica degli impianti senza che questi possano procurare danni ambientali e che successivamente si riuniranno in assemblea permanente presso l'impianto di depurazione di Curcuris».  Decisione, quella dell'assemblea permanente, assunta ieri mattina dai lavoratori nel corso di una partecipata assemblea alla quale era presente il segretario provinciale della Femca, Sebastiano Arca. Due ore di serrato confronto dove i lavoratori Idrotecnica hanno passato in rassegna i punti caldi della vertenza. A cominciare dalla mancata corresponsione delle competenze dello scorso mese di dicembre a cui si sono aggiunte quelle della 13º e 14º mensilità ed il mancato pagamento dello stipendio di gennaio. Sul banco degli imputati la Idrotecnica che ha avuto la gestione degli impianti da Abbanoa con la prima che rimpalla le responsabilità a quest'ultima per non avergli ancora trasferito i fondi di competenza. E se gli umori, in attesa dello sciopero generale del 17 febbraio, prossimo non sono dei migliori è da rilevare l'alto grado di responsabilità dei lavoratori che pur di fronte ad una situazione "insostenibile" hanno assicurato la gestione degli impianti.
In Primo Piano
Ambiente a rischio

Avvistata una scia gialla, sulle Bocche l’incubo inquinamento

di Marco Bittau
Le nostre iniziative