La Nuova Sardegna

Un americano vende megavilla a un russo: evasi sei milioni

Giampiero Cocco
Yacht e panfili ormeggiati a Portisco, una delle località più esclusive della Sardegna (foto Sanna)
Yacht e panfili ormeggiati a Portisco, una delle località più esclusive della Sardegna (foto Sanna)

La vendita di una megavilla a Portisco è al centro dell’inchiesta per evasione fiscale e falso aperta dalla Procura di Tempio. Gli ispettori dell’Agenzia delle entrate contestano l’evasione di 6 milioni di euro

17 marzo 2012
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OLBIA. La vendita di una mega villa a Portisco è al centro dell'inchiesta per evasione fiscale e falso aperta dalla procura della Repubblica di Tempio. A scoprire l'inghippo gli ispettori dell'Agenzia delle entrate, che contestano l'evasione di 6 milioni di euro per l'acquisto del prestigioso immobile, ceduto da un industriale statunitense ad un magnate russo, dietro il pagamento di 66 milioni di euro.

Il "pacco" per abbassare le ingenti imposte di registro e trascrizione, stando alle indagini avviate dai carabinieri del nucleo investigativo provinciale, sarebbe stato suggerito e confezionato da uno studio tecnico che avrebbe agito da mediatore tra l'industriale di Boston John Setton - proprietario di una splendiva villa da circa 400 metri, con giardini e terrazze, sul mare di Portisco - e l'acquirente, un oligarca russo che viaggia con tanto di aereo personale. Un affare strepitoso, da 66 milioni di euro, da concludere a ogni costo. Per abbattere le imposte sulla compravendita il gruppo si sarebbe avvalso della legge Bersani, il decreto 266/2005 che calcola l'imposta sul valore catastale, notoriamente basso, a patto che venga incluso nell'atto il reale prezzo di vendite.

Tutto a posto, compresa una piccola formalità da sanare al Comune di Olbia, per via di una irregolarità edilizia (un centinaio di metri cubi) che si dà per attuata. Tutti dal notaio, con grandi pacche sulle spalle tra americano e russo per l'affare concluso dopo aver pagato 660mila euro di imposte. L'atto di compravendita viene però messo sotto il microscopio dai fiscalissimi agenti delle tasse, che vanno a spulciare tra gli atti depositati in Comune per verificare la corrispondenza di volumetrie licenziate e di quelle sanate. E il primo scoglio affiora tra le carte. Tra gli atti depositati all'ufficio tecnico e quelli notarili sarebbe stato rilevato un falso, tanto che, parrebbe, nessuna sanatoria era stata richiesta per la porzione di villa realizzata abusivamente. Il secondo inghippo salta fuori incrociando le diverse dichiarazioni, che fanno trapelare la ricca somma spesa per l'acquisto dell'immbobile. Ad essere chiamato in causa per primo è stato l'americano John Setton, il quale dovrebbe versare circa sei milioni di euro sulla compravendita. Ma nell'inchiesta è finito anche l'intermediario immobiliare e l'acquirente russo. L'indagine, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Riccardo Rossi, è nella fase più delicata, quella dell'acquisizione di documenti e di verbalizzazione delle diverse dichiarazioni che, in merito, stanno rilasciando gli interessati. Resta aperto anche l'accertamento fiscale, che prevede sanzioni salatissime per le false dichiarazioni in sede di compravendita immobiliare.

A fare da volano all'inchiesta la recente informativa che la procura della Repubblica ha diramato a diversi uffici tecnici di cinque Comuni rivieraschi, che "tralasciavano" le richieste di accertamento da parte degli uffici giudiziari e finanziari e rimandavano al mittente le diverse lettere di sollecito. Il giro di vite è servito ad accelerare i tempi di trasmissione degli incartamenti e attivare quelle procedure di demolizione per abusi edilizi conclamati e decisi dall'autorità giudiziaria che, da ormai troppo tempo, giaciono in diversi Comuni della Gallura. La vicenda della comprevendita tra l'americano e il russo è del tutto simile a quella, anche questa oggetto di un'indagine della Procura gallurese, che riguarda la cessione di una villa a Porto Rotondo, anche questa viziata da abusi edilizi non sanati e messi in luce dai geometri dell'ufficio tecnico comunale di Olbia.

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