La Nuova Sardegna

Fondi Ue, recuperati 340 milioni di euro per le infrastrutture

di Alfredo Franchini
Fondi Ue, recuperati 340 milioni di euro per le infrastrutture

Due giorni di confronto in Regione con i vertici di Bruxelles. Sindacati e giunta, prima intesa sulla vertenza con lo Stato

08 maggio 2012
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CAGLIARI. La Sardegna si confronta con l’Europa su due piani. Il primo, il più immediato, riguarda la rimodulazione dei fondi europei e la possibilità di utilizzare 340 milioni di euro per interventi infrastrutturali; il secondo confronto è sulle prospettive e coinciderà con un seminario che si terrà domani. La rimodulazione dei fondi è stata fatta ieri durante la riunione del Comitato di sorveglianza del Por cu iha preso parte il rappresentante della Commssione, Francesco De Rose, e Vincenzo Gazzerro della direzione generale del ministero per lo Sviluppo economico. I 340 milioni di euro - ha spiegato l’assessore al Bilancio Giorgio La Spisa - saranno utilizzati per interventi che richiedono tempi lunghi e che mal si conciliavano con la tempistica dei fondi europei. «Il ministro Barca ha confermato che alla Regione andranno 88 milioni di premialità». Il rappresentante del ministero è intervenuto nella polemica sul possibile scambio tra fondi europei e interventi statali: «Quei fondi rischiavano di andare perduti perché non spesi. Ma non erano soldi della Sardegna, erano dello Stato. La Regione ha fatto bene ad aderire al patto di coesione utilizzando quelle risorse per interventi che non sarebbero stati portati a termine cone ad esempio la rete ferrovie». Le prospettive dell’isola saranno affrontate nel seminario che si terrà domani nell’ambito della Festa dell’Europa, un’iniziativa dell’Ue.

Del rilancio dell’economia hanno discusso ieri le segreterie di Cgil-Cisl e Uil con la giunta che hanno sottoscritto un documento. E’ stata concordata la strategia da portare al tavolo del governo Monti, dal riconoscimento dell’insularità e dalla necessità di mettere un punto fermo sulla continuità territoriale, alla famigerata questione delle entrate. «Abbiamo richiamato la giunta alle proprie responsabilità», ha commentato Mario Medde, segretario della Cisl. «Occorre rilanciare un’iniziativa davvero unitaria perché il confronto con il governo Monti è fermo e dai segnali che abbiamo avuto non sembra destinato a essere sbloccato in tempi brevi».

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