La Nuova Sardegna

Tempo scaduto, la Regione resta fuori dal processo Quirra

di Valeria Gianoglio
Tempo scaduto, la Regione resta fuori dal processo Quirra

Il gup nega la costituzione di parte civile. Roma si impegna per il piano di bonifica delle aree già individuate

01 agosto 2012
3 MINUTI DI LETTURA





LANUSEI. Il colpo di scena arriva alla fine dell’udienza di ieri mattina, quando il gup Nicola Clivio rientra nell’aula al terzo piano del tribunale di Lanusei e scandisce le parole che in pochi si aspettano: la Regione resta fuori dal processo sul caso Quirra. Resterà fuori, almeno per ora, perché, in sostanza, insieme ad altri privati cittadini ha presentato fuori tempo massimo la richiesta di costituirsi parte civile. Ci ha provato, dunque, ma non è riuscita.

Un brutto colpo, se si pensa che era settimane che con vari comunicati, annunciava un suo prossimo ingresso nella vicenda giudiziaria dopo aver studiato le carte in possesso dei vari assessorati competenti. Evidentemente ha atteso troppo tempo. Ma questa esclusione “eccellente” più volte segnalata dall’avvocato Agostinangelo Marras, rappresentante di parte civile per il Comune di Villagrande Strisaili, si aggiunge all’esclusione, già dalla scorsa udienza, di altre associazioni e comitati come parti civili. Alla fine, sono state accolte solo le richieste dei Comuni, della Provincia di Cagliari, dell’Asl di Lanusei e della Coldiretti. E non è questa l’unica notizia nell’udienza di ieri davanti al gup.

Il “legittimo sospetto”. Sempre dalla scorsa udienza, infatti, era rimasta in sospeso la questione del “legittimo sospetto”, sollevata dall’avvocato Stefano Oliva, legale di uno dei venti indagati, il maggiore Vincenzo Mauro. L’avvocato, la scorsa settimana, aveva presentato al gup una richiesta precisa per sospendere l’udienza e per spostare il processo in una sede diversa da Lanusei, perché sosteneva che nel palazzo di giustizia ogliastrino regnasse un clima non abbastanza sereno. A sostegno della sua richiesta, il legale, aveva allegato anche alcuni articoli di giornale nei quali, secondo il professionista, si poteva individuare la prova di un clima inquinato intorno al caso Quirra.

Il gup, di fronte a questa richiesta, aveva due possibilità: sospendere l’udienza nell’attesa di un pronunciamento della Cassazione, oppure non sospendere l’udienza e trasmettere comunque la decisione e i relativi atti alla Cassazione. Il magistrato ha scelto questa seconda possibilità: l’udienza preliminare non subirà alcuno stop, dunque, ma riprenderà come da copione il 31 ottobre, mentre la decisione della Cassazione su un eventuale spostamento del processo seguirà un percorso parallelo e dovrebbe arrivare comunque dopo l’estate.

Se la suprema corte dovesse accogliere la richiesta di spostamento ad altra sede, insomma, il processo Quirra rischia di finire molto lontano dalla Sardegna e con un altro pm nel ruolo di pubblica accusa, al posto del procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, che ha seguito l’inchiesta sin dall’inizio. Una possibilità, questa dello spostamento, contro la quale si è schierato con decisione il pm Daniele Rosa che ha sostituito ieri in udienza il procuratore.

I responsabili civili. Sempre ieri mattina, a Lanusei, le parti civili hanno presentato una richiesta articolata al gup perché autorizzi la citazione dei responsabili civili, ovvero di coloro che in un eventuale processo e relativa condanna, saranno chiamati a pagare i danni alle parti civili “in solido” con gli indagati. Finora, tra i responsabili civili che le parti vorrebbero chiamare a pagare ci sono il ministero della Difesa, l’università di Siena, l’ateneo di Cagliari, e l’Sgs Italia. Ma il gup Nicola Clivio, su questa richiesta, si è riservato di decidere. Dovrebbe depositare la sua decisione entro qualche giorno.

L’impegno del governo. Intanto, sempre sul caso Quirra, ieri il governo ha accolto l’ordine del giorno proposto dal deputato Pd, Amalia Schirru, che impegna lo stesso governo alle bonifiche dei siti interministeriali, dando una priorità a Quirra. «Sul tema, tanto delicato e complesso — dice il deputato Schirru — il governo ha accettato un impegno che vede la predisposizione di un piano attuativo straordinario di bonifica dettagliato che riporta mezzi, strumenti e risorse per l’avvio delle bonifiche nelle aree già individuate come contaminate. Prioritario tra tutte il poligono di Quirra».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Trasporti

Numeri in crescita nel 2023 per gli aeroporti di Olbia e Cagliari, in calo Alghero

Le nostre iniziative