La Nuova Sardegna

La donna che sapeva tutto non chiama più

La donna che sapeva tutto non chiama più

Una misteriosa telefonata (registrata) e la promessa mai mantenuta di smascherare il killer

04 ottobre 2012
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PORTO TORRES. La telefonista che sapeva tutto non si è più fatta sentire. La sua voce è registrata – in maniera artigianale – in una cassetta. La voce è quella di una donna giovane, che di sua iniziativa aveva contattato la famiglia di Alina Cossu.

«So chi è stato a uccidere Alina», aveva detto. La comunicazione era stata breve, perché la donna aveva riferito dell’intenzione di andare a raccontare tutto alle forze dell’ordine. Quell’impegno non è mai stato mantenuto e la preziosa testimone sembra svanita nel nulla. Oggi il suo ruolo sarebbe fondamentale, perché se davvero sa qualcosa sull’omicidio della studentessa di Porto Torres, non può continuare a portarsi dietro un peso così rilevante. Esistono tanti modi per fare arrivare le informazioni e per consentire agli investigatori di completare il lavoro. O comunque per creare le condizioni affinché ci sia spazio per una nuova inchiesta. Quella telefonata venne fatta alla famiglia di Alina, quando il telefono non era sotto controllo. Venne registrata con un sistema predisposto dai familiari della studentessa: riascoltare quella voce, oggi, significa conservare un grande dubbio. Perché la donna non ha mantenuto l’impegno? Per quale motivo se sapeva chi ha ucciso la ragazza non ha dato l’aiuto annunciato? Ha avuto paura? Oggi la situazione è cambiata, sono passati tanti anni, e quella donna può aiutare a scoprire la verità sull’omicidio di Alina. (g.b.)

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