La Nuova Sardegna

Con Lucas Santtana a Uras i ritmi di Bahia

di Claudio Zoccheddu

Il musicista di Salvador ha infiammato e fatto ballare il pubblico: dal pop allo ska e alla bossa Nova

07 agosto 2013
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URAS. Dalla samba alla bossa nova. I ritmi della tradizione brasiliana hanno invaso Uras per una notte trasformando il pubblico, anche quello più reticente, in alunni di una scuola di ballo improssivata. Quando la musica è finata erano tutti in piedi, come se il giardino della chiesa di Sant’Antonio fosse la spiaggia di Copacabana, come se i corpi degli spettatori fossero mossi da un brivido caldo impossibile da controllare. Lucas Santtana, d’altra parte, non è certo uno che si può ascoltare rimanendo accomodati su una sedia.

A maggior ragione da quando gira il mondo con il suo nuovo album “The god who devastate also cures”, un miscuglio sapiente di generi musicali come lo ska, il reggaeton, il pop e il rock elettronico rivisitati da un brasiliano di Salvador de Bahia che il ritmo che ce l’ha nel sangue e che è cresciuto a pane e musica di Joao Gilberto mescolata con Beethoven, Michael Jackson e John Coltrane. Una babele musicale che ha influenzato il ragazzo di Salvador protagonista sin da subito delle scene underground e ormai pronto ad affacciarsi al grande pubblico.

Un assaggio della musica di Santtana è andato in scena domenica notte a Uras dove i passi di samba si sono fusi con quelli del ballo improvvisato di un pubblico che non vedeva l’ora di accompagnare Lucas e la sua band, composta da Caetano Malta (chitarra e basso) e da Bruno Buarque (campionatore e percussioni). Mentre l’atmosfera si infuocava, i tre brasiliani intonavano le note del brano che ha dato il titolo all’ultimo disco “O deus que devasta mas também cura” e poi si lanciavano verso “Se pà ska” e “Cira regina e nana” senza mai scordare la vena poetica della samba che Santtana ha dedicato al figlio Giosuè e senza dimenticare un impegno vecchio di un anno, mantenuto quando l’estroso brasiliano ha cantato una canzone inedita interamente in italiano: «L’ultima volta che sono stato in Italia, a Firenze, ho promesso che prima o poi avrei cantato una canzone in italiano–, ha detto Lucas Santtana– L’ho fatto a Uras e ho mantenuto il mio impegno, nella speranza che il pubblico non mi abbia preso in giro per l’accento».

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