La Nuova Sardegna

La lettera: Rocca promise 140mila euro

La lettera: Rocca promise 140mila euro

Lasciata sotto casa di Graziella Dore e scritta al computer, conferma il racconto reso al poliziotto

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NUORO. Scritta al computer, solo un paio di sgrammaticature, forse del tutto forzate come l’assenza di accenti, alcune parole in maiuscolo, punteggiatura scarsa e gergo che a tratti utilizza gli stessi termini dei comunicati delle forze dell’ordine: “prelevare la vittima”, “fu introdotto”, “persone a conoscenza del fatto”. E un’annotazione finale che non ci si aspetta: «Per gli inquirenti: questa è una segnalazione anonima pertanto non cercate chi la sta producendo, ma appurate se il contenuto corrisponde a verità». Quella che la mattina dello scorso 23 ottobre, viene trovata sotto la casa della sorella di Dina Dore, Graziella, è una lettera decisamente lontana dallo standard degli scritti anonimi che a volte spuntano fuori nelle vicende di cronaca. Nessuna scritta frettolosa a mano, o in stampatello, piuttosto una paginetta scritta al computer che trasuda lucidità e meditazione. Che evidentemente è figlia di una lunga riflessione.

Il primo paragrafo è ben distanziato dai quattro successivi. «Il mandante dell’omicidio di Dina Dore è Francesco Rocca, che ha assoldato per il compimento del delitto un giovane del paese di nome Pierpaolo Contu, minorenne all’epoca dei fatti. Pierpaolo Contu aveva l’ordine di prelevare la vittima dall’abitazione e di portarla in una località del lago di Gusana, dove ci sarebbero state altre persone ad attenderlo».

E fin qui, collima perfettamente con quanto raccontato qualche giorno dopo dal cosiddetto “confidente” misterioso all’amico poliziotto del commissariato di Macomer. «Contu – si legge nel secondo paragrafo della lettera – fu introdotto nell’abitazione dove avvenne il fatto dentro il cofano della macchina di Francesco Rocca alle ore 14.30 circa, del giorno dell’uccisione. Francesco Rocca prelevò Pierpaolo Contu nei pressi del bivio di Ollolai, Pierpaolo Contu attese dentro il garage l’arrivo di Dina Dore. Una volta scesa dalla macchina cercò di immobilizzarla a quel punto Contu la colpì, uccidendola. La legò come è noto a tutti ma preso dalla disperazione e dalla paura non riuscì a trovare le chiavi della macchina e a scappare con il corpo di Dina. USCI FUORI DAL GARAGE e scappo a piedi, passando dalla gradinata che da Sant’Antioco porta verso sa orte manna». Negli ultimi paragrafi, infine, l’anonimo scrive che «Francesco Rocca aveva promesso quale prezzo dell’operazione 140mila euro. E non i 250mila, dei quali finora si è sempre parlato. (v.g.)

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