La Nuova Sardegna

Muore nella fuga verso casa

di Pier Luigi Piredda
Muore nella fuga verso casa

Diciottenne correva in auto da Iglesias a Olbia: dilaniato dal guard rail. Grave l’amico

02 gennaio 2014
5 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Stavano correndo verso la libertà. Sognavano di riassaporare per qualche ora i profumi di casa, rivedere gli amici, trascorrere la giornata di Capodanno in allegria. Stavano fuggendo da una vita che per loro era appena cominciata ma era già stata segnata drammaticamente da dolore, rabbia e anche droga.

La corsa di Massimo e A.F. è finita tragicamente al chilometro 44 della 131 Dcn, nel viadotto di Nurdole, poco dopo il bivio di Macomer in direzione di Nuoro. Massimo Pani, 18 anni compiuti il 30 novembre, di Olbia, è morto sul colpo, trafitto dal guard rail dentro il quale si è infilata la Fiat Panda Young che lui e l’amico avevano rubato poche ore prima a Iglesias. Inutili i soccorsi. Per lui non c’è stato nulla da fare. I primi soccorritori, alcuni cacciatori nuoresi diretti verso le poste per la battuta al cinghiale di Capodanno, non hanno potuto fare altro che chiedere disperatamente aiuto al 118, ai vigili del fuoco e alla polizia stradale.

Ma per Massimo non c’è stato nulla da fare. Era già morto. L’amico, A.F., 16 anni appena compiuti, era ancora vivo. Respirava a fatica, il suo cuore batteva. I soccorritori gli sono stati vicini e gli hanno infuso coraggio mentre attendevano l’arrivo dell’ambulanza del 118. Poi, i soccorsi, la corsa verso l’ospedale di Nuoro e un lungo intervento chirurgico. Le sue condizioni sono gravi, ma non corre pericolo di vita.

Lo schianto. Il tragico incidente è accaduto intorno alle 4.30 del mattino di Capodanno lungo la 131 Dcn in direzione di Nuoro, nella località di Nurdole in territorio di Orotelli, tra il bivio che porta al paese e quello di Macomer. Massimo Pani e l’amico minorenne erano a bordo di una Fiat Panda Young che avevano rubato poche ore prima a Iglesias, nei pressi della stazione ferroviaria. Due ragazzi difficili, Massimo e il minorenne, che stavano trascorrendo parte dell’infanzia e della gioventù nella comunità protetta “Emmaus”, immersa nelle campagne del Sulcis alla periferia di Iglesias. Avevano trascorso la serata con gli altri ragazzi, con cui avevano festeggiato l’arrivo del nuovo e poi erano andati a dormire nelle loro camere.

La fuga. Ma ci sono rimasti poco, quando sulla comunità è calato il silenzio, i due ragazzini sono usciti dalle stanze e si sono dati alla fuga. Silenziosamente. Tanto che nessuno si è accorto di nulla fino all’1.30 del mattino, quando uno degli operatori ha notato qualcosa di strano e ha dato l’allarme. Ma ormai i due amici erano già lontani e stavano correndo incontro alla morte.

Una volta scappati dalla comunità, Massimo e A.F. si sono diretti verso Iglesias con in testa una sola cosa: tornare a casa per Capodanno. Lassù, lontano, in Gallura. Hanno provato ad aprire un’auto alla periferia della città, ma non ci sono riusciti, ci hanno riprovato ancora mentre camminavano verso il centro cercando di non farsi notare. Infine, sono riusciti ad aprire una Fiat Panda Young parcheggiata vicino alla stazione ferroviaria. L’hanno messa in moto e sono partiti.

Massimo si è messo alla guida. Non aveva la patente, ma forse in passato qualche auto l’aveva già rubata e anche guidata. Senza indugiare un solo attimo, sono partiti in direzione di Olbia.

Il viaggio. Nessuno li avrebbe visti. Nella notte hanno viaggiato sulla “Carlo Felice”, probabilmente si sono anche fermati a fare rifornimento di benzina. Poi, all’altezza di Abbasanta hanno visto sul grande cartellone azzurro la scritta in bianco Olbia. E hanno svoltato sulla 131 Dcn. Forse c’era un po’ di nebbia, normale a quell’ora della notte in quella zona vicina al lago Omodeo. Hanno percorso tutta la strada probabilmente a velocità moderata: così si spiegherebbe l’ora dell’incidente, circa tre ore dopo la fuga dalla comunità.

Dopo la discesa verso Ottana, hanno percorso tutto il rettilineo fino a Nurdole. Probabilmente erano stanchi dopo la festa di Capodanno con gli altri ragazzi della Comunità e gli operatori. Probabilmente la nebbia si è fatta più fitta. Probabilmente un colpo di sonno. La Panda si è spostata sulla destra, ha percorso per una decina di metri la 131 Dcn con le ruote di destra sulla cunetta e poi si è infilata nel guardrail. E ha continuato ad avanzare per una trentina di metri.

Così incastrata e semidistrutta l’hanno notata i cacciatori che stavano andando a fare la battuta al cinghiale. E hanno dato l’allarme. Sul posto sono arrivate le ambulanze del 118 da Ottana, da Orotelli e da Nuoro, i vigili del fuoco di Nuoro e gli agenti della polizia stradale di Nuoro, al comando del dirigente Raffaele Angioni, che per tutta la notte avevano pattugliato le strade del Nuorese con i lampeggianti accesi per prevenire incidenti.

I soccorsi. Per Massimo Pani i soccorsi sono stati inutili. Troppo gravi le lesioni che aveva riportato nello schianto con il guardrail. Ma l’amico sedicenne era ancora vivo. Gli operatori del 118 gli hanno prestato i primi soccorsi sulla strada e, dopo averlo stabilizzato, l’hanno accompagnato a tutta velocità all’ospedale di Nuoro. Dove A.F. è stato immediatamente trasferito in sala operatoria per essere sottoposto a lungo intervento chirurgico. Le sue condizioni sono gravi, ma non corre pericolo di vita.

I rilievi. A Nurdole, intanto, gli agenti della polizia stradale stavano svolgendo i rilievi per cercare di ricostruire la dinamica del tragico incidente. Sull’asfalto non è stata trovata traccia di frenata e quindi è molto probabile che i due ragazzi siano stati traditi da un improvviso colpo di sonno. Dentro l’auto è stata anche trovata una bottiglia che conteneva una bibita forse “tagliata” con qualche liquore ma non sembra che i due ragazzi fossero ubriachi, né in preda a una crisi provocata da utilizzo di sostanze stupefacenti. Soltanto un tragico colpo di sonno.

Amici. Massimo e A.F. erano molto amici, forse perché entrambi galluresi avevano legato molto e pare che insieme avessero già tentato altre volte la fuga dalla comunità, dove comunque avevano sempre detto a parenti e amici di trovarsi abbastanza bene. Ma ieri è stato troppo forte il richiamo degli affetti lontani, degli amici che magari stavano passando una serata spensierata festeggiando l’arrivo del nuovo anno. Un richiamo così forte che li ha spinti alla fuga.

Trenta metri. Quando gli agenti della polizia stradale hanno eseguito i rilievi, hanno accertato che la Panda ha percorso trenta metri dentro il guardarail prima di fermarsi al primo piloncino. E poi hanno trovato non poche difficoltà per risalire all’identità della vittima e del giovane amico ferito poiché i due erano privi di documenti personali e quindi la loro identificazione è stata difficoltosa. Tanto che inizialmente sembrava che la vittima fosse il minorenne e soltanto nella tarda mattinata i poliziotti sono riusciti a dare un nome alla vittima. La 131 Dcn in direzione di Nuoro è rimasta chiusa al traffico per alcune ore, fino a quando non è stata portata via la Panda .

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative