La Nuova Sardegna

Prezzo “stracciato” per 18 vani vista mare

di Giampiero Cocco
Prezzo “stracciato” per 18 vani vista mare

Li Grazii a Porto Cervo fu acquistata da Alberto Perego, confratello del senatore milanese

11 aprile 2014
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INVIATO A PORTO CERVO. Il celeste memores domini Roberto Formigoni, già governatore lombardo e ora senatore Ncd, ha ragione a dire ai quattro venti che quella «piccola casa sul mare» con vista mozzafiato sul Pevero e lo sky line di Capo Figari e Tavolara non è sua. Il notaio Fabio Papaccio, il 28 ottobre del 2011 stipulò a Tempio l’atto di compravendita tra la “Limes srl” di Milano ( la società immobiliare amministrata da Erika Daccò, figlia dell’uomo d’affari Pierangelo Daccò) e l’acquirente Alberto Perego, commercialista di Milano, confratello del celeste Formigoni in quel sodalizio tra casti e poveri che dividono tutto, dalla stanza da letto ai tre milioni di euro per pagare la casa sul mare, una villa di 18 vani a Porto Cervo. Quelle registrazioni immobiliari e le movimentazioni di danaro sui diversi conti correnti sono state utili all’Agenzia delle entrate di Milano, al Gico della guardia di finanza e ai pm inquirenti per ricostruire, a posteriori, il tenore di vita di quell’anima pura che ha sempre dichiarato d’essere il celeste Roberto Formigoni. Il quale, quand’era potentissimo governatore della Lombardia, non si è fatto mancare nulla pur di trascorrere le sue vacanze estive (per quelle invernali preferiva mete esotiche e mari caldi) vicino al suo amico e sponsor Pierangelo Daccò. L’uomo d’affari che “gestiva” le fatturazioni per due colossi della sanità privata quali la Maugeri e il San Raffaele gestione don Verzè.

Le vacanze estive tra ville, barche ed elicotteri per escursioni nella vicina Corsica furono una costante per diversi anni (dal 2006 al 2010), mentre le spese per questi tourall inclusive nell’isola, a Porto Cervo in particolare, erano tutte a carico delle società di Pierangelo Daccò. «Tutte falsità – sostenne nel 2012 l’ex governatore Formigoni –, se qualcuno prova che ho ottenuto privilegi da Daccò in cambio di favori della Regione Lombardia mi dimetto». Non lo fece, anche se quelle parole erano del tutto simili a quelle pronunciate da un ex ministro che ignorava chi avesse pagato, per suo conto, la casa con vista sul Colosseo, a Roma. Per la villa di “Li Grazii”Roberto Formigoni, al vertice dei memores domini – il gruppo d’elite di Comunione e Liberazione che ha fatto voto di castità, obbedienza e povertà – prestò 1,2 milioni di euro «sono i risparmi di una vita» –, sostenne il Celeste, al confratello Alberto Perego, l’acquirente della villa smeraldina da 18 vani, piscina e vista mozzafiato sul Cala di Volpe che Pierangelo Daccò realizzò, nel 2006, sulle alture di Abbiadori. Roberto Formigoni e il confratello in memores avevano trascorso più di una vacanza estiva in quella villa, ceduta per poco meno di tre milioni di euro. Una cifra risibile, con la quale, a Porto Cervo, non compri neppure un mini appartamento. Sulla cima di Monti tundu, la collina del Cala di Volpe, Formigoni, Daccò, Perego e l’ex assessore alla sanità della Regione Lombardia, Antonio Simone – anche lui esponente di Comunione e Liberazione – trascorsero più di una estate. Carla Vites, moglie di Antonio Simone, raccontò come si svolgevano le vacanze di Formigoni e compagni nell’isola. Un ritiro spirituale tra ristoranti esclusivi, l’approdo riservato nella marina di Porto Cervo, quello più vicino alla “Stella Maris”, la chiesa dove il pio Roberto Formigoni si recava ogni pomeriggio per assistere alla messa celebrata da don Raimondo Satta. Vacanze mistiche tra contemplazione, preghiere mattutine e i vespri serali. E poi le cene a base di aragoste, granseole e champagne. Una dissoluta “vita smeralda” della quale il governatore (una volta scoperto) si disse sinceramente pentito.

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