E sul geotermico arriva un altro no
Il consiglio municipale di Dorgali respinge all’unanimità la richiesta di ricerche
DORGALI. «No grazie». Il consiglio comunale all'unanimità, ha espresso voto contrario sulla proposta avanzata dalla Scs srl per non meglio specificate ricerche geotermiche nel territorio di Dorgali. L'assemblea civica si è riunita in seduta straordinaria proprio per respingere indagini che a suo dire avrebbero «il solo scopo di speculare». In proposito, già da giovedi, i consiglieri regionali di minoranza, Luigi Crisponi e Angelo Carta, avevano presentato una interrogazione agli assessori all’Industria e all’Ambiente. La società (che ha sede a Siniscola) aveva presentato richiesta di poter fare perforazioni e carotaggi anche ai comuni di Galtelli, Loculi, Onifai, Oliena, Irgoli e Orosei, trovando finora la stesa risposta ottenuta a Dorgali.
«Il consiglio ha espresso parere sfavorevole perché la proposta era incompatibile con le nostre idee di sviluppo del territorio – ha commentato – il sindaco Angelo Carta - Non solo: contrastava anche con la tutela della incolumità delle persone e appariva dannosa. Credo ci sia una linea unanime sfavorevole alla richiesta , da parte di tutti i comuni interessati». «Ma laddove si scoprissero energie geotermiche chi diventerebbe concessionario di quell'area?», si domanda infatti il primo cittadino.
Dello stesso parere Luigi Crisponi, primo firmatario dell'interrogazione alla giunta regionale. «Era una iniziativa, quella della società di ingegneri, che ci ha sorpreso e allarmato – ha spiegato – A prima vista sembrerebbe una cosa semplice, invece leggendo più attentamente ci siamo resi conto che si trattava di aree particolarmente sensibili, come quelle di San Giovanni Su Anzu a Dorgali e di Su Gologone a Oliena». «Il no del consiglio – ha sottolineato infine Gianmichele Nonne, consigliere di minoranza di Dorgali – è relativo al fatto che quel progetto è lontano anni luce dalla pianificazione che intendiamo assicurare nel nostro territorio». «Nella zona di Su Anzu s'intende infatti attuare una forma di sviluppo sostenibile per valorizzare le terme, non certo per lo sfruttamento energetico – ha concluso – Oltretutto c'è da sottolineare che il soggetto proponente non si è nemmeno presentato all'amministrazione: ha protocollato la proposta come se si trattasse di una pratica sul tetto di un appartamento».