Nel castello dei Doria la sfida fratricida è tra i due ex sindaci
Cuccureddu è stato primo cittadino dal 2000 al 2010 Santoni ha guidato il paese fino al 2013 prima del “golpe”
CASTELSARDO. Per tredici anni hanno governato insieme facendo uno l’assessore nella giunta dell’altro, condividendo idee, sogni e - va detto - parecchi successi. Poi tra i due c’è stato lo strappo, sancito il 18 novembre 2013 dalle dimissioni in massa della maggioranza dei consiglieri comunali, cui seguì l’arrivo del commissario straordinario. Il risultato è che adesso Franco Cuccureddu e Matteo Santoni sono protagonisti di un duello all’ultimo voto per conquistare di nuovo la poltrona di sindaco a Castelsardo. Nulla di straordinario, sia chiaro: la storia dell’umanità (per non parlare di quella della musica leggera) è piena di sodalizi vincenti andati in frantumi per ragioni che poco o nulla avevano a che fare con la politica o con l’arte. Suppergiù quello che è successo ai rivali in questione, divisi più da tratti caratteriali che sui progetti amministrativi (anche se le differenze non mancano): da una parte c’è chi rinfaccia al primo eccessi di protagonismo e una tendenza piuttosto spiccata ad accentrare su di sé tutto il potere; dall’altra chi invece sottolinea la scarsa capacità di leadership del secondo, accompagnata da visioni di respiro troppo corto. Chissà.
L’unica certezza è che domenica prossima i castellanesi dovranno scegliere a chi dei due dare ancora fiducia, e la scelta a ben vedere non è affatto scontata. Anche perché non solo il Pd si è (almeno ufficialmente) tirato fuori dalla mischia, ma la terza lista che avrebbe dovuto rappresentare «il cambiamento» prima ha perso improvvisamente per strada la propria candidata Alessandra Pinna («sono venuti meno i presupposti e i principi su cui si poggiavano il mio impegno e l’intero progetto»), poi ha individuato il sostituto in Pietro Sanna e alla fine non si è nemmeno iscritta alla gara. O meglio, l’elenco con i nomi degli aspiranti consiglieri è stato ritenuto «non ricevibile» dalla commissione elettorale competente. Morale: la sfida è tra Insieme per crescere (Cuccureddu) e Castelsardo 3.0 (Santoni).
«Ritorno al futuro». Franco Cuccureddu, 49 anni, è stato sindaco di Castelsardo dal 2000 al 2010. Se un po’ tutti gli riconoscono di aver portato alla città soldi e visibilità, i suoi detrattori gli contestano una sorta di grandeur che si tradurrebbe in troppa attenzione per il marketing e l’immagine a discapito delle esigenze quotidiane dei cittadini. Lui in realtà non nasconde di fare sogni ambiziosi e di puntare, anche con l’obiettivo di attrarre finanziamenti, a fare sistema con altri centri. Tanto che nel suo programma si trovano iniziative come l’integrazione nell’area metropolitana di Sassari, il progetto delle Città Regie, la Rete dei porti e via unendo. Altro nodo cruciale, per Cuccureddu, è l’accoglienza. «Per una cittadina che vuole sempre più diventare turistica - spiega - questo concetto assume connotazioni diverse e implica la realizzazione di processi, anche di carattere educativo e culturale, improntati a far maturare sempre più: tolleranza, propensione al sorriso, ospitalità, la ricerca della comunicazione, del dialogo. Ma a parte gli aspetti culturali, per sviluppare i quali non bastano poche generazioni, l’amministrazione comunale può comunque contribuire ad accrescere la percezione nei visitatori di località accogliente con alcuni interventi e servizi strategici». Sui dissidi con l’ex alleato non spende quasi parole. «Al di là delle vicende personali che purtroppo hanno caratterizzato gli scorsi mesi - conclude Cuccureddu - noi siamo in campo per evitare il ritorno alla mediocrità del passato e per proseguire a far crescere servizi alla persona e infrastrutture, iniziative sociali e culturali di qualità».
«Più sostanza». Matteo Santoni, 48 anni, biologo, dopo aver fatto per due lustri l’assessore ha guidato l’amministrazione del borgo medievale dell'Anglona tra il 2010 e la fine del 2013, quando appunto ci fu il golpe democratico in consiglio comunale e la sua giunta decadde. Ora lui e Cuccureddu non si salutano nemmeno, ma ci tiene a precisare un aspetto che reputa poco aderente alla realtà. «Premesso che non posso rinnegare il passato e le cose fatte assieme a Cuccureddu - dice -, bisogna anche sfatare il falso mito che attribuisce a lui la paternità di tutto, perché questa credenza è soltanto il frutto della sua frenesia mediatica». Poi un’altra frecciatina. «Ciò che distingue nettamente la nostra lista rispetto a quella avversaria - continua - è il metodo più democratico e meno autoreferenziale (noi non ci ergiamo su un piedistallo pensando di avere la verità infusa), poi la condivisione delle decisioni e la revisione e il riesame di scelte fatte che col senno di poi si sono rivelate sbagliate o da calibrare. In questi anni a Castelsardo - aggiunge Santoni - a causa di politiche troppo faziose si è creato un clima molto pesante, con odi e rancori che certo non aiutano a fronteggiare la crisi. Per questo, con lo scopo di cercare di riavvicinare l’amministrazione alla gente, abbiamo elaborato un programma elettorale molto sobrio, enunciando i principi e il metodo, prendendo l’impegno che, se saremo eletti, le linee programmatiche del sindaco e della giunta le elaboreremo assieme a tutte le associazioni di categoria: dall’edilizia alla pesca, dalla ristorazione al turismo, passando per la nautica, per i servizi e per i portatori di interessi collettivi. Ci incontreremo nei mesi che intercorrono tra l’elezione e la presentazione del programma in consiglio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
