La Nuova Sardegna

Nel castello dei Doria la sfida fratricida è tra i due ex sindaci

di Andrea Massidda
Nel castello dei Doria la sfida fratricida è tra i due ex sindaci

Cuccureddu è stato primo cittadino dal 2000 al 2010 Santoni ha guidato il paese fino al 2013 prima del “golpe”

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CASTELSARDO. Per tredici anni hanno governato insieme facendo uno l’assessore nella giunta dell’altro, condividendo idee, sogni e - va detto - parecchi successi. Poi tra i due c’è stato lo strappo, sancito il 18 novembre 2013 dalle dimissioni in massa della maggioranza dei consiglieri comunali, cui seguì l’arrivo del commissario straordinario. Il risultato è che adesso Franco Cuccureddu e Matteo Santoni sono protagonisti di un duello all’ultimo voto per conquistare di nuovo la poltrona di sindaco a Castelsardo. Nulla di straordinario, sia chiaro: la storia dell’umanità (per non parlare di quella della musica leggera) è piena di sodalizi vincenti andati in frantumi per ragioni che poco o nulla avevano a che fare con la politica o con l’arte. Suppergiù quello che è successo ai rivali in questione, divisi più da tratti caratteriali che sui progetti amministrativi (anche se le differenze non mancano): da una parte c’è chi rinfaccia al primo eccessi di protagonismo e una tendenza piuttosto spiccata ad accentrare su di sé tutto il potere; dall’altra chi invece sottolinea la scarsa capacità di leadership del secondo, accompagnata da visioni di respiro troppo corto. Chissà.

L’unica certezza è che domenica prossima i castellanesi dovranno scegliere a chi dei due dare ancora fiducia, e la scelta a ben vedere non è affatto scontata. Anche perché non solo il Pd si è (almeno ufficialmente) tirato fuori dalla mischia, ma la terza lista che avrebbe dovuto rappresentare «il cambiamento» prima ha perso improvvisamente per strada la propria candidata Alessandra Pinna («sono venuti meno i presupposti e i principi su cui si poggiavano il mio impegno e l’intero progetto»), poi ha individuato il sostituto in Pietro Sanna e alla fine non si è nemmeno iscritta alla gara. O meglio, l’elenco con i nomi degli aspiranti consiglieri è stato ritenuto «non ricevibile» dalla commissione elettorale competente. Morale: la sfida è tra Insieme per crescere (Cuccureddu) e Castelsardo 3.0 (Santoni).

«Ritorno al futuro». Franco Cuccureddu, 49 anni, è stato sindaco di Castelsardo dal 2000 al 2010. Se un po’ tutti gli riconoscono di aver portato alla città soldi e visibilità, i suoi detrattori gli contestano una sorta di grandeur che si tradurrebbe in troppa attenzione per il marketing e l’immagine a discapito delle esigenze quotidiane dei cittadini. Lui in realtà non nasconde di fare sogni ambiziosi e di puntare, anche con l’obiettivo di attrarre finanziamenti, a fare sistema con altri centri. Tanto che nel suo programma si trovano iniziative come l’integrazione nell’area metropolitana di Sassari, il progetto delle Città Regie, la Rete dei porti e via unendo. Altro nodo cruciale, per Cuccureddu, è l’accoglienza. «Per una cittadina che vuole sempre più diventare turistica - spiega - questo concetto assume connotazioni diverse e implica la realizzazione di processi, anche di carattere educativo e culturale, improntati a far maturare sempre più: tolleranza, propensione al sorriso, ospitalità, la ricerca della comunicazione, del dialogo. Ma a parte gli aspetti culturali, per sviluppare i quali non bastano poche generazioni, l’amministrazione comunale può comunque contribuire ad accrescere la percezione nei visitatori di località accogliente con alcuni interventi e servizi strategici». Sui dissidi con l’ex alleato non spende quasi parole. «Al di là delle vicende personali che purtroppo hanno caratterizzato gli scorsi mesi - conclude Cuccureddu - noi siamo in campo per evitare il ritorno alla mediocrità del passato e per proseguire a far crescere servizi alla persona e infrastrutture, iniziative sociali e culturali di qualità».

«Più sostanza». Matteo Santoni, 48 anni, biologo, dopo aver fatto per due lustri l’assessore ha guidato l’amministrazione del borgo medievale dell'Anglona tra il 2010 e la fine del 2013, quando appunto ci fu il golpe democratico in consiglio comunale e la sua giunta decadde. Ora lui e Cuccureddu non si salutano nemmeno, ma ci tiene a precisare un aspetto che reputa poco aderente alla realtà. «Premesso che non posso rinnegare il passato e le cose fatte assieme a Cuccureddu - dice -, bisogna anche sfatare il falso mito che attribuisce a lui la paternità di tutto, perché questa credenza è soltanto il frutto della sua frenesia mediatica». Poi un’altra frecciatina. «Ciò che distingue nettamente la nostra lista rispetto a quella avversaria - continua - è il metodo più democratico e meno autoreferenziale (noi non ci ergiamo su un piedistallo pensando di avere la verità infusa), poi la condivisione delle decisioni e la revisione e il riesame di scelte fatte che col senno di poi si sono rivelate sbagliate o da calibrare. In questi anni a Castelsardo - aggiunge Santoni - a causa di politiche troppo faziose si è creato un clima molto pesante, con odi e rancori che certo non aiutano a fronteggiare la crisi. Per questo, con lo scopo di cercare di riavvicinare l’amministrazione alla gente, abbiamo elaborato un programma elettorale molto sobrio, enunciando i principi e il metodo, prendendo l’impegno che, se saremo eletti, le linee programmatiche del sindaco e della giunta le elaboreremo assieme a tutte le associazioni di categoria: dall’edilizia alla pesca, dalla ristorazione al turismo, passando per la nautica, per i servizi e per i portatori di interessi collettivi. Ci incontreremo nei mesi che intercorrono tra l’elezione e la presentazione del programma in consiglio».

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