La Nuova Sardegna

Standing ovation per la Loren a Cannes

CANNES. L'emozione di Cannes, la standing ovation, la voglia di lavorare, gli anni che passano - saranno 80 il 20 settembre - «ma che ci posso fare?», il figlio Edoardo accanto e quel manifesto con...

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CANNES. L'emozione di Cannes, la standing ovation, la voglia di lavorare, gli anni che passano - saranno 80 il 20 settembre - «ma che ci posso fare?», il figlio Edoardo accanto e quel manifesto con Marcello Mastroianni in una scena di “Otto e mezzo” con un'espressione e una bellezza da perdere la testa. È un giorno che mette a dura prova Sophia Loren, un'emozione dietro l'altra, la fila di giornalisti da tutto il mondo che la cerca, la Montee des marches nella sala del 60/mo dove viene proiettato “Matrimonio all'italiana” di De Sica, restaurato dalla Cineteca di Bologna 50 anni dopo, preceduto da “Voce Umana”, il testo di Jean Cocteau con cui si sono misurate Anna Magnani e Ingrid Bergman e che ha interpretato diretta dal figlio Edoardo Ponti. La sua professionalità è leggendaria, nonostante la stanchezza ha voglia di raccontarsi, ma certo con la commozione bisogna fare i conti.

«Di tutti i miei film, di quelli con Vittorio e Marcello ricordo i minimi dettagli, tutto - dice e la voce già s'incrina - certe scene mentre le giri sai già che non le dimenticherai mai. Penso a quella della Ciociara quando lei butta il sasso...». Arrivare al festival e vedere quelle gigantografie con il primo piano di Marcello, «che emozione, che bello, c'è anche lui qui con me. Ogni momento mi ricordo di quelli passati insieme e sono tantissimi, 20 anni della nostra carriera, tutti particolari, era un uomo straordinario con un grande senso dell'umorismo e quando arrivava la stanchezza si metteva a raccontare barzellette. Venti anni di lavoro e divertimento».

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