La Nuova Sardegna

Il ministro Boschi: «Un risultato storico»

Il ministro Boschi: «Un risultato storico»

Al Nazareno grande entusiasmo. Serracchiani esulta: «Premiata la politica del governo»

26 maggio 2014
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ROMA. «È un risultato straordinario. Un risultato che premia il lavoro del governo e la svolta che abbiamo voluto imprimere con le riforme». Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd, si presenta per prima nella sede del Nazareno per commentare i risultati, exit poll e proiezioni, di una giornata elettorale che riguarda il futuro dell’Europa ma è destinata ad incidere sull’azione del governo. «È un risultato importante anche rispetto alle elezioni europee del 2009 e alle politiche del 2013. Se i dati che abbiamo saranno confermati, il Pd sarebbe il primo partito nel campo dei socialisti e democratici europei» taglia corto la governatrice del Friuli. E il ministro delle riforme, Maria Elena Boschi, è raggiante: «Aspettiamo i risultati finali, se le proiezioni dovessero essere confermate si tratterebbe di un risultato storico per il Pd».

Se in casa Pd si canta vittoria per un risultato assolutamente inaspettato, soprattutto dopo una coda di campagna elettorale avvelenata dai continui scambi di insulti tra Renzi e Grillo, in casa 5 Stelle l’umore è nero. La straordinaria vittoria non c’è stata e neppure l’annunciato sorpasso sul Pd. E adesso, nel Movimento, tutti si interrogano su ciò che non ha funzionato. «L’attesa sarà importante. Abbiamo pieno rispetto per le scelte degli elettori e quindi attendiamo i dati» dice intorno alla mezzanotte il senatore dei 5 Stelle, Nicola Morra, che non riesce a nascondere la delusione rispetto a un risultato che è molto al di sotto delle aspettative.

Chi invece esulta è il segretario della Lega, Matteo Salvini, che benedice il successo di Marine Le Pen in Francia e si prepara a presentare il conto: «È l’inizio della fine di questa Europa. Ne costruiremo un’altra. Sono molto contento e orgoglioso di aver cominciato a collaborare con Marine già da mesi. A brevissimo ci incontreremo per definire l’alleanza».

I più preoccupati sono gli esponenti di Forza Italia che, per la prima volta, si trovano ad occupare il terzo posto e pensano a ricucire con gli ex alleati del Nuovo centrodestra, che non hanno ottenuto il risultato che si aspettavano e a tarda notte ancora non sanno se riusciranno a superare lo sbarramento del 4%. E questa volta, a tendere la mano al partito di Alfano, è Paolo Romani: «Apriamo un laboratorio di centrodestra con Forza Italia come centro aggregatore. Ma, se la Lega si colloca in una posizione anti-euro sarà difficile fare una coalizione».

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