La Nuova Sardegna

E resta l’incognita delle scelte che farà il Partito democratico

Finora è stata una campagna elettorale quasi civile, ma è probabile che già da oggi si passi alle maniere forti. Passata l’euforia per il primo scontro, un po’ tutti adesso pensano al furturo. Sia...

27 maggio 2014
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Finora è stata una campagna elettorale quasi civile, ma è probabile che già da oggi si passi alle maniere forti. Passata l’euforia per il primo scontro, un po’ tutti adesso pensano al furturo. Sia Mario Bruno sia Maria Grazia Salaris evitano di ipotizzare alleanze o collaborazioni con gli altri partiti d’area, anche se l’ex vice presidente del consiglio regionale tende a sbilanciarsi un po’ di più. Non nasconde che intende sondare gli umori di Sel e del Movimento 5 Stelle, anche se il nodo da sciogliere riguarda il Partito democratico. Dai vertici regionali sembrano arrivare segnali di pace e già qualche “endorsement” a favore di Mario Bruno. Resta da vedere la posizione ufficiale del partito e, soprattutto, se sarà possibile ricucire lo strappo anche personale fra Mario Bruno ed Enrico Daga. Un problema di non poco conto in considerazione del fatto che ad Alghero la poltica viene vissuta con grande passione, quasi in maniera sanguigna. I due candidati alla carica di sindaco hanno poco tempo per ricaricare le batterie, ma soprattutto dovranno superare vecchie e nuove ferite in vista dell’appuntamento del prossimo 8 giugno.

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