La Nuova Sardegna

regno unito

«In marcia verso Westminster»

Il sogno di Farage, con l’Ukip al 27%. Cameron: messaggio ricevuto

27 maggio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





LONDRA. E adesso l’«esercito della gente» è in marcia verso Westminster. Ama immagini e frasi evocative il leader dell’Ukip Nigel Farage. Ma del resto nel giorno della vittoria non può che avere un tono da trionfo. Non solo perché il partito euroscettico britannico è risultato primo nelle elezioni europee (27%), ma anche perché dopo questo «sogno diventato realtà» Farage si sente legittimato a guardare oltre e non fa mistero che il suo obiettivo adesso è entrare finalmente nel parlamento nazionale. Parte quindi da qui la corsa per Westminster. Gli altri invece devono fare i conti con questo verdetto che per ognuno nasconde insidie e rivela colpe e debolezze. Ed Miliband, leader laburista, avrebbe potuto fare meglio. Avrebbe dovuto, secondo chi gli rimprovera una campagna poco incisiva. Lo accusa di non aver affrontato Farage a muso duro, di non aver preso un impegno chiaro sul referendum Ue. Il Labour è il secondo partito con il 25% dei voti, ma ha prevalso sui Tory (24%) solo per un soffio. Miliband si difende: «Il partito ha fatto progressi», riconosce che «c’è ancora da lavorare» e insiste: «la sfida adesso è di cogliere la lezione e mostrare che possiamo rispondere al desiderio di cambiamento». I conservatori parlano poco: sono al terzo posto, un trauma per i Tory. Non così umiliante perché lo scarto con i laburisti è minimo, ma rimane un risultato doloroso per il partito al governo. Cameron riconosce nel voto la «delusione» e la voglia di cambiamento, «sull’Ue messaggio ricevuto», dice e promette: «Il cambiamento è necessario e ci sarà, questo è il nostro piano».

Primo piano
Siccità

Primo giorno a secco a Siniscola: «Qui è come nel terzo mondo»

di Alessandro Mele
Le nostre iniziative