La Nuova Sardegna

La denuncia di Soberania

I pascoli cancellati dalle mappe

Il censimento dell’agenzia nazionale Agea sarebbe un sopruso

30 maggio 2014
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CAGLIARI. L’attacco alle campagne questa volta arriva dall’alto. Sono gli aerei noleggiati dall’agenzia nazionale Agea per fotografare e censire i pascoli, a mettere a rischio 60 milioni di contributi dell’Unione Europea. A denunciare il nuovo scippo è stato il gruppo Soberania in Consiglio regionale. «La nuova mappatura – ha detto Piermario Manca del Partito dei sardi – nei fatti stravolge i criteri utilizzati finora per classificare i pascoli». Cosa accade? Attraverso le fotografie dagli aerei, Agea ha deciso in maniera unilaterale di «considerare diversi territori della Sardegna come bosco, mentre in realtà sono macchia mediterranea o sugherete in cui gli allevatori da sempre fanno pascolare il gregge». La differenza è netta: per i boschi non può essere chiesto il contributo all’Unione Europea, mentre è ammesso per «i terreni cespugliati e in cui sono presenti alberi sparsi». Il segretario del Partito dei sardi, Franciscu Sedda, è stato netto: «Questa mappatura selvaggia va subito bloccata, soprattutto perché abbiamo il sospetto che Agea agisca per ignoranza, non conosce la realtà dell’agricoltura sarda, oppure addirittura in malafede». Il gruppo ha presentato una mozione in cui chiede all’assessore all’Agricoltura di intervenire «immediatamente per evitare che gli allevatori sardi siano ancora una volta penalizzati, o costretti a rinunciare a contribuiti europei che invece spetterebbero». C’è anche un altro rischio: le nuove mappe sono retroattive, cioè agli allevatori potrebbe essere chiesto di restituire i contributi ricevuti negli ultimi tre anni proprio per aver fatto pascolare il bestiame – così sostiene Agea – «in zone ora catalogate come bosco e che invece prima erano macchia mediterranea». Secondo il consigliere Emilio Usula (Rossomori) fra le 12mila aziende agricole sarde sono molte quelle che rischiano di finire sotto la mannaia di Agea: «La Regione – ha detto – deve subito intervenire per evitare non solo la possibile restituzione dei vecchi contributi, ma soprattutto evitare che un danno di oltre 60 milioni in meno nella programmazione dei fondi comunitari 2014-2020». Agea, in sostanza, va subito bloccata e per il gruppo Soberania c’è subito una strada praticabile: «L’organismo che gestisce e paga i contributi non può essere più un’agenzia nazionale che sa poco o nulla della Sardegna, ma il compito va affidato al’agenzia regionale per l’agricoltura, l’Argea, che esiste e oggi va solo potenziata», hanno scritto nella loro mozione di denuncia. (ua)

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