La Nuova Sardegna

patto di stabilità

Paci: «Conta la credibilità della Regione»

CAGLIARI. Raffaele Paci è intervenuto ieri alla presentazione del Rapporto Crenos: «Mi piacerebbe intervenire da economista ma sono qui a rappresentare quella politica buona senza la quale non si va...

31 maggio 2014
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CAGLIARI. Raffaele Paci è intervenuto ieri alla presentazione del Rapporto Crenos: «Mi piacerebbe intervenire da economista ma sono qui a rappresentare quella politica buona senza la quale non si va da nessuna parte». Inevitabile il tema del Patto di stabilità per il quale solo il giorno prima sono state cambiate le regole. L’assessore alla Programmazione ha ribadito che «restiamo dentro al Patto» ma con il solo obbligo del pareggio di bilancio. L’isola contribuirà al risanamento della finanza pubblica, (attraverso gli accantonamenti), ma potrà spendere le altre risorse liberamente. «I pilastri dell’azione di governo», ha detto Paci, «sono l’istruzione e la buona amministrazione che deve quindi semplificare le procedure».

Quello che conta - è la tesi di Paci - è la credibilità delle istituzioni. «Con il governo non abbiamo firmato niente», afferma l’assessore, «mica dobbiamo andare dal notaio. C’è un comunicato ufficiale su carta intestata Palazzo Chigi e questo basta». La giunta - dice Paci - si è rapportata al governo in modo diverso partendo dall’analisi e dai grafici: «Abbiamo usato il metodo Crenos», spiega l’assessore al Bilancio, «e il governo ha riconosciuto la nostra credibilità». Il modello di accordo seguito per la Sardegna dovrebbe essere riproposto alle altre regioni speciali, a cominciare dalla Valle d’Aosta. In realtà, Trento e Bolzano hanno già sperimentato il cambio delle regole che è stato proposto alla Sardegna per il 2015. «Ora dipende da noi», conclude l’assessore, «ogni euro che riusciremo a risparmiare potrà essere adoperato per gli investimenti».

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