La Nuova Sardegna

Porto Cervo: case vip costruite con «la licenza già scaduta»

di Giampiero Cocco
Porto Cervo: case vip costruite con «la licenza già scaduta»

Il procuratore Fiordalisi sequestra in via preventiva la struttura da 6mila metri quadrati per presunte irregolarità nelle autorizzazioni rilasciate dal comune di Arzachena. I 36 appartamenti extra-lusso con vista mozzafiato sorgono sulla collina sopra Liscia di Vacca

09 luglio 2014
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PORTO CERVO. Il residence da seimila metri quadri incastrato nei graniti in cima alla collina di Liscia di Vacca, un insediamento turistico ormai in via di completamento, è stato messo sotto sequestro, ieri, per le presunte irregolarità amministrative che sono sconfinate nei reati penali.

A far mettere i sigilli giudiziari all’intera struttura è stato il capo della procura della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi che ha personalmente diretto l’ispezione che ha preceduto l’atto di sequestro.

Sorpresa per l’improvviso quanto dirompente blitz della polizia locale, guidata da Gianni Serra, è stata manifestata da Antonello Orecchioni, 51 anni, costruttore e amministratore delegato della società “Le Terre Sarde Srl”, una immobiliare che annovera tra i soci anche Alfonso Dolce, amministratore della “Gado srl” di Milano, la cassaforte degli stilisti Dolce&Gabbana.

Antonello Orecchioni, così come altre quattro persone, tra le quali il direttore dei lavori, un professionista sassarese, sono stati raggiunti da un avviso di garanzia per i presunti abusi che hanno portato alla clamorosa decisione di sigillare il residence “stellare” di Liscia di Vacca, 36 appartamenti extra lusso realizzati sulle alture di Porto Cervo su disegni dell’architetto Gianni Gamondi, lo “stilista” dell’impero immobiliare di Silvio Berlusconi.

Un progetto varato nel 2003 e licenziato dall’ufficio tecnico di Arzachena, a firma dell’allora dirigente dell’area urbanistica Antonello Matiz (forte del parere favorevole del dirigente dell’epoca dell'Ufficio Tutela del paesaggio di Sassari, il deputato di Forza Italia Paolo Vella), che sarebbe stato viziato da diverse difformità. Una licenza edilizia abbondantemente scaduta, stando ai primi atti d’indagine, e poi concessa su una zona dove le cubature sarebbero state già abbondantemente superate.

Per capire se tutto questo corrisponda a realtà ieri pomeriggio Domenico Fiordalisi, non appena conclusa l’ispezione nel residence “La Tiara del Cervo” si è spostato all’ufficio tecnico del comune di Arzachena, accompagnato dai suoi uomini, e qui ha acquisito gli ulteriori documenti necessari per portare avanti l’indagine, che affonderebbe le sue radici sulle iniziative antiabusivismo portate avanti dalla polizia locale dopo che al comando della municipale del centro gallurese è stato nominato, poco meno di 4 mesi fa (a mezzadria con Olbia) il comandante Gianni Serra.

Le critiche sul residence “La Tiara” erano piovute non appena lo scheletro di quello che sarebbe poi diventato un condominio extralusso era apparso sulla collina che domina Porto Cervo. Quell’ardita costruzione stonava con il contesto smeraldino, con le forme morbide e sinuose delle ville di Jacques Couelle. Pareri discordi e scelte architettoniche divergenti che però non avevano, anche dopo le diverse proteste da parte dello staff urbanistico del Consorzio Costa Smeralda, trovato sponda nell’amministrazione comunale arzachenese che, attraverso i suoi uffici tecnici, aveva sempre sostenuto la perfetta liceità delle concessioni edilizie e la bontà del progetto.

Liceità sulla quale sono state adombrate perplessità dal capo della procura della Repubblica di Tempio che avrebbe rilevato, attraverso i suoi investigatori, che la concessione edilizia rilasciata nel 2006 era scaduta dal 2003, e inoltre la volumetria concessa sarebbe il doppio di quella eventualmente realizzabile nell’area, già ampiamente urbanizzata.

Ora il caso passa nelle mani del gip del tribunale di Tempio il quale dovrà, nei prossimi giorni, vagliare la richiesta di convalida del sequestro preventivo attuato ieri su input del capo della procura gallurese, che ha voluto rendersi personalmente reso conto dell’impatto visivo che il residence stellare ha sullo skyline delle alture di Porto Cervo, osservato dalla terrazza panoramica della chiesa Stella Maris.

Nel residence, realizzato sul vecchio acquedotto di Liscia di Vacca, ci sono 36 appartamenti tutti con vista panoramica e mozzafiato sulla marina di Porto Cervo, uno degli spettacoli naturali più belli dell’intero Mediterraneo. Un valore aggiunto che avrebbe fatto lievitare il costo a metro quadro di quegli appartamenti esclusivi.

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