La Nuova Sardegna

Abbanoa, bilancio attivo L’assessore: «È la svolta»

Abbanoa, bilancio attivo L’assessore: «È la svolta»

I conti del 2013 chiusi con un utile di 71,9 milioni dopo anni di “rosso” Diminuiscono anche i costi d’esercizio e i debiti verso le banche e i fornitori

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CAGLIARI. Abbanoa per la prima volta nella sua tormentata storia ha chiuso un bilancio, quello del 2013. in positivo: più 71,96 milioni. Dopo anni di segni meno e a pochi mesi dall’udienza decisiva in tribunale, a Cagliari, per l’istanza di fallimento, è una svolta epocale. O almeno è questo il commento dell’assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda: «L’utile finale dimostra che quando le istituzioni collaborano ottengono risultati importanti per il bene pubblico a differenza di quanto accade quando litigano tra loro. Ma siamo solo alla prima tappa di un percorso che deve portare Abbanoa a essere autosufficiente».

I numeri. Il bilancio è stato approvato dall’assemblea dei soci (la Regione ha la maggioranza, le altri azioni sono dei Comuni) dopo la relazione dell’amministratore delegato uscente Carlo Marconi, che dal prossimo mese sarà sostituito da Alessandro Ramazzotti. Il raffronto col 2012 dice che da una perdita secca di 11,56 milioni in dodici mesi c’è stato il passaggio a più 71,97 milioni. Il risultato è stato ottenuto, è scritto nella relazione al bilancio, anche grazie al fatto che l’Autorità per l’energia ha riconosciuto ad Abbanoa conguagli per circa 106 milioni, perché «la tariffa applicata negli anni precedenti era sottostimata». Sono aumentati anche gli incassi dopo che le bollette sono certificate e quindi è diminuito il contenzioso con i consumatori. Infine, è stato netto – sempre secondo la relazione – il taglio dei costi d’esercizio. In sintesi, è migliorato anche il margine operativo: nel 2013 è stato positivo per 38 milioni, mentre era negativo (meno 26,4 milioni) l’anno precedente e addirittura di meno 66,5 milioni nel 2002 all’inizio della gestione unica.

I debiti. Tra le note positive, il taglio sul fronte dei debiti, una delle voragine storiche di Abbanoa. Quelli verso le banche sono passati da 106,63 milioni nel 2012 a 94,02 milioni di euro nel 2013, verso i fornitori da 283,77 milioni a 272,8 milioni di euro. Complessivamente sono diminuiti di 19,451 milioni segnando un netto cambio di tendenza: nel periodo tra il 2006 e il 2008 erano aumentati fino a 256,21 milioni, tra il 2009 e il 2010 di 75,11 milioni, tra il 2011 e il 2012 di 52,29 milioni.

Il servizio. Abbanoa gestisce 13 mila chilometri di reti, 1.800 impianti di sollevamento, 49 potabilizzatori, 360 depuratori e fornisce ogni anno 250 milioni di metri cubi d'acqua potabilizzata. I costi operativi di questa industria sono stati di 186,626 milioni nel 2013, mentre 12 anni fa è arrivato a costare anche 177 milioni. «Al netto dell'inflazione – è scritto nella relazione – oggi il servizio idrico integrato costa quasi lo stesso ma garantisce il doppio dei servizi». (ua)

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