La Nuova Sardegna

Lillo, nevrosi e risate «Io e Greg? Orrendi»

di Roberta Sanna
Lillo, nevrosi e risate «Io e Greg? Orrendi»

Il duo comico in scena domani al Festival dei Tacchi

01 agosto 2014
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JERZU. «Quando ho problemi di stress mi guardo Stanlio e Ollio. La risata è terapeutica» racconta Lillo, nome completo Pasquale Petrolo. E forse la pensa così anche il pubblico del duo Lillo & Greg, che segue e gode della loro comicità in radio, tv e a teatro. Al Festival dei Tacchi vanno in scena domani – alla cantina Antichi Poderi, ore 20.30 – con “Occhio a quei due”, spettacolo modulare che pesca nel vasto repertorio di sketch e canzoni comiche, accompagnati dal musicista Attilio di Giovanni.

I due attori sono grandi appassionati della comicità di Vianello e Tognazzi e di Walter Chiari, la reinventano con successo. «All’epoca c’era una comicità stranamente più sperimentale di quella attuale, da quella legata all’attualità a quella surreale», spiega Lillo. «Adesso è tutto più appiattito, si tende a fare satira con gli stessi personaggi. Tognazzi e Vianello avevano idee strambe e divertenti, così come i primi Cochi e Renato o la prima Smorfia con Troisi. I meccanismi umani sono sempre quelli. Come reagisce un uomo con tutte le sue nevrosi davanti ad una situazione assurda? Questo è quello che mettiamo in scena. E poi quando si trovano dei legami con l’attualità nelle nostre cose, magari sono casuali ma ci stanno».

Come funziona la dualità con Greg dentro e fuori scena?

«Siamo due personaggi… orrendi! A noi diverte questo, la parte negativa delle persone, degli aspetti umani. Quindi siamo così: orrendo io in un modo e lui orrendo in un altro. Il suo essere tutto così perfettino è insopportabile come è insopportabile quel mio essere così remissivo. Le chiavi comiche vengono da qui. Il personaggio positivo ed eroico fa meno ridere di quello squallido. Facciamo le cose insieme perché ci fa piacere farlo, senza nessun tipo d’obbligo, senza calcoli e contratti. È fondamentale perché se ci sono dissapori vengono a galla, il pubblico se ne accorge. Quando c’è una vera armonia la si trasmette sempre inconsciamente. Nel nostro caso è così. Ma siamo una coppia aperta, nel senso che ci lasciamo libertà di fare molte cose da soli».

Ad esempio quando fa il coreografo e inventore di passi di danza…

«Nasce da una passione vera, la danza mi ha sempre affascinato. E anche negli sketch lo facevo con tutta la passione di uno che ama il ballo, alla fine questo è arrivato. Non erano balli buffi, erano fatti bene, però con quella autoironia dietro e sotto che aiutava a rendere divertente il pezzo. Non immaginavo che potesse diventare una cosa così seguita e di successo. È difficile stabilire prima se una cosa funziona o no. Uno le deve fare le cose, divertendosi, poi è il pubblico che decide».

Vi rivedremo presto in una commedia?

«Da fine febbraio, con “La fantastica avventura di Mister Starr”, una commedia nuova scritta da Greg, particolarmente surreale, come fosse una puntata di “Ai confini con la realtà”. Ci piacerebbe portarla anche in Sardegna, perché i dati dicono che qui “610”, il nostro programma su Radio2, è ascoltatissimo, quindi abbiamo tantissimo pubblico potenziale. Speriamo di trovare i contatti giusti».

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