La Nuova Sardegna

Cisl: interventi subito o sarà caos

di Alfredo Franchini
Cisl: interventi subito o sarà caos

Per il sindacato si rischia la rivolta sociale senza un piano immediato su energia e agricoltura

27 agosto 2014
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CAGLIARI. Vacanze finite per la giunta regionale, (tornerà a riunirsi dopo domani), che per i prossimi mesi dovrà predisporre un’agenda economica molto intensa: lavoro, industria, agricoltura ma anche la questione finanziaria con lo Stato, sono i punti da cui ripartire.

Concertazione. Gli strascichi di questa estate anomala portano ancora più in basso il barometro del lavoro. Così il sindacato sardo chiede che sia anticipato ai primi giorni di settembre il nuovo confronto programmatico con l’esecutivo. La giunta Pigliaru e i segretari di Cgil-Cisl e Uil hanno avviato il confronto decidendo però di tenere dei tavoli specifici, per la metà del prossimo mese, su ogni materia: il lavoro è il problema dei problemi e quindi - a giudizio del sindacato - si deve anticipare il confronto. «C’è un rischio», spiega Oriana Putzolu, segretaria generale della Cisl, «il cedimento della coesione sociale». E allora bisogna fare presto.

Proposte. «Il sindacato ha individuato i temi immediati del confronto: misure per il lavoro, piano strategico di sviluppo e la prossima manovra di bilancio», afferma Oriana Ptuzolu, «la metodologia dovrà essere quella della trattativa a oltranza, lavori ininterrotti che si concluderanno solo con le intese sottoscritte».

Le proposte di Cgil-Cisl e Uil riguarderanno in particolare le vertenze industriali e tutta la partita-lavoro: dalla questione ammortizzatori per i lavoratori in mobilità e Cig in deroga, alla creazione di nuova occupazione con priorità alla aree svantaggiate, alle donne, ai giovani.

Formazione. Si va verso il cambiamento del regime della cassa integrazione e l’assessore al Lavoro, Virginia Mura, ha affermato di voler ricorrere alla concertazione per individiduare le nuove strade. Il sindacato vede come unica strada quelle delle politiche attive. Da non trascurare la formazione: con il mercato del lavoro bloccato in Sardegna, e con l’alto numero di giovani che non completano il ciclo di studi, sarà inevitabile ripensare (e potenziare) la formazione professionale.

Vertenze. «La tecnica “apri-chiudi-rinvia”, usata negli ultimi anni per tante vertenze», dice la segretaria della Cisl, «ha lasciato aperte vertenze anche delicate ma soprattutto si è rallentato il processo di sviluppo. La politica efficiente è andata in stand by: ora non c’è più tempo da perdere».

Agenda. Ma l’agenda della giunta per l’economia non potrà prescindere da alcune grandi questioni: il piano energetico che riguarda anche le scelte industriali, il riassetto dell’agricoltura, il Patto di stabilità o meglio l’introduzione, a partire dal 2015, del pareggio di bilancio, fatto che farà cambiare il modo di concepire la manovra finanziaria della Regione.

Energia. Il piano per l’energia non potrà prescindere dal metano: fatta la scelta di uscire dal Galsi bisogna accelerare i tempi per portare il gas nell’isola. (La strada sembra obbligatoria ed è quella delle navi metaniere).

Agricoltura.Il settore primario ha grandi possibilità di crescita a patto che le aziende sarde possano competere e purtroppo il sistema è gravato da 800 milioni di debiti.

Tutti sono d’accordo su un piano di ristrutturazione del debito che possa ridare ossigeno alle imprese alle prese con la crisi peggiore di sempre.

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