La Nuova Sardegna

Al premier e a Pigliaru il disperato Sos

La lettera dell’ad: «Senza un vostro intervento immediato saremo costretti a interrompere il servizio»

28 agosto 2014
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OLBIA. Renzi, Alfano, Gabrielli, Pigliaru, gli assessori Deiana e Morandi, il prefetto Mulas, il sindaco di Olbia Giovannelli. È questo l’elenco delle autorità a cui l’amministratore delegato di GoinSardinia, Giampaolo Scano, ha inviato la lettera in cui annunciava l’impossibilità di andare avanti. «Ricorro a voi come ultima risorsa prima di essere costretto a interrompere drasticamente e immediatamente l'attività di trasporto passeggeri – esordisce Scano nella missiva –. Senza un intervento urgente e immediato da parte degli organi di governo non potremo impedire l'interruzione di detto servizio con conseguente impossibilità di trasportare 20mila passeggeri prenotati sulla nostra nave dal 27 agosto alla prima settimana di settembre. Le cause sono da imputare alla impossibilità in cui il nostro consorzio si trova nell'avere credito a breve per l'acquisto di carburante necessario al funzionamento del traghetto».

Dopo aver esposto la drammatica situazione in cui versa GoinSardinia, Scano ha voluto spiegare il perché si è arrivati a questo punto. «Non siamo un consorzio di armatori, bensì di circa 200 piccoli operatori turistici. Lo spirito è stato sempre dettato dal voler consentire ai potenziali turisti che intendevano giungere in Sardegna di poterlo fare a prezzi realmente accessibili. Il risultato è stato realmente conseguito: i prezzi dei trasporti marittimi per la Sardegna sono stati calmierati grazie alla nostra presenza, che ha trasportato ad oggi oltre 230mila passeggeri. Il tutto senza alcun contributo pubblico». Questo, sostiene Scano, ha implicato non solo rischi, ma anche errori dettati dalla inesperienza. «Negli ultimi 15 giorni la nave è incorsa in un imprevisto tecnico, dovuto a un carico di carburante sporco che ha danneggiato un motore della nave, e ha comportato riduzioni nelle prestazioni e stravolgimento dei calendari delle corse settimanali. Questo imprevisto ha determinato costi non preventivati che oggi stanno determinando una carenza di flusso di cassa che ci rende impossibile onorare l'acquisto dei prossimi carichi di carburante. L'impossibilità di accedere a qualche giorno di credito ci costringe a dover bloccare la nave e interrompere il servizio di trasporto con circa 20mila passeggeri che da oggi al 5 settembre dovranno rientrare nella penisola, con una media di 1.800 persone al giorno. Questi nostri passeggeri saranno costretti a restare in banchina o a cercare altra soluzione autonoma, in quanto non siamo nelle condizioni finanziarie di provvedere autonomamente alla loro riprotezione. Peraltro, anche le altre navi che operano fra il continente e la Sardegna stanno navigando a pieno carico, con impossibilità, quindi, di imbarcare altri passeggeri».

Di qui l’ultimo appello. «Al fine di evitare un quadro di disagio che sarà di certo pesante vi chiedo di intervenire con assoluta immediatezza presso (omissis) nostro fornitore, affinché attivi una linea di credito nelle forniture di gasolio e fuel oil per un quantitativo approssimativo di circa 700 tonnellate e per un controvalore di circa 400mila euro. Da contatti informali con (omissis) ci consente di affermare che questa si sentirebbe garantita da una disposizione del Governo o della Regione Sardegna in tal senso. Tale importo è garantito per oltre il doppio del suo valore dalle somme che entro breve tempo Goinsardinia riceverà dalla propria assicurazione per i danni subiti dalla nave».

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