La Nuova Sardegna

L’Istituto S. Rita si difende e contrattacca

I promotori del seminario su nevrosi e demenze replicano ai sospetti della comunità scientifica

29 agosto 2014
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SASSARI. Se il metodo-Dore, al netto della serissima inchiesta della magistratura, può sembrare “strano”, così sicuramente non è per gli organizzatori del seminario del 6 settembre. Che delle stranezze hanno fatto una bandiera. E, muovendosi a loro agio sulla sottile linea della medicina “molto” alternativa girano il mondo tra convegni e seminari, inoltrando nel mentre «le necessarie domande alle autorità competenti per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni, per la formazione e facoltà».

È l’Istituto universitario di ricerca scientifica Santa Rita, sede a Lonato del Garda nel bresciano e iscrizione all’anagrafe nazionale delle ricerche con numero 59939YRS. Obiettivo: «la promozione dell’alta formazione post-laurea e della ricerca scientifica e tecnologica». Unico dipartimento attivo dei quattro promessi, quello di medicina integrata. Che promuove «un approccio interdisciplinare olistico, che metta a disposizione del medico e degli operatori sanitari, il meglio della tradizione occidentale e orientale che nelle tecnologie elettroquantistiche trovano nuove sintesi diagnostiche e terapeutiche».

Abbastanza, insieme alla storia penale un po’ animata di alcuni dei responsabili, per far gridare alla truffa a molti. Con il corpo docente che replica a chi gli dà dei ciarlatani: «Pubblicità da cui il Santa Rita trarrà sicuro giovamento a gratis e di questi tempi di magra non è poco». «Ci sono vari istituti iscritti all’anagrafe della ricerca e non facenti parte delle 95 università italiane che fanno una ricerca migliore di molte di quelle università sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo». Chi insegna non ha una abilitazione a professore universitario? «Per fortuna, la stragrande maggioranza dei professori sono una massa di arroganti ed ignoranti cialtroni». (g.bua)

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