La Nuova Sardegna

i giovani

«Condizioni più favorevoli per rilanciare le imprese»

BANARI. Pareri diversi, a volte contrastanti. Ma con un unico denominatore comune. Dalla carrellata di opinioni dei giovani - già imprenditori o ancora studenti universitari - è emersa unanime la...

07 settembre 2014
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BANARI. Pareri diversi, a volte contrastanti. Ma con un unico denominatore comune. Dalla carrellata di opinioni dei giovani - già imprenditori o ancora studenti universitari - è emersa unanime la richiesta di condizioni di più snelle e favorevoli per rilanciare le imprese. Salvatore Puddu, delegato regionale Giovani Impresa Coldiretti: «No ai falsi Made in Sardinia. Migliori opportunità per piazzare i nostri prodotti nelle reti della grande distribuzione. Ma noi dobbiamo fare la nostra parte con più aggregazione e creazione di economia di scala per abbattere i costi: così otterremo più credito dalle banche». Giovanni Murru, rappresentante della Coldiretti oristanese: «Oggi per cominciare ci vogliono non meno di 40-50mila euro, ma dobbiamo contare soprattutto sulle nostre forze con progetti innovativi ed efficaci». Marianna Bandinu, universitaria, di Berchidda: «Le difficoltà non mi spaventano, mi dedicherò senz’altro all’agro-zootecnia». Sebastiano Mulas, di Sassari: «Se si vuole il rilancio, bisogna eliminare i troppi intermediari che oggi creano mala-burocrazia». Bernardo Demartis, studente di Bono: «Contro lo spopolamento delle campagne credo molto nel web e nell’unione collaborativa tra i produttori». Nicola Garippa, orgolese titolare a Bosa, con un socio di Sedilo, di una delle più note aziende per la produzione di malvasia: «Dopo l’università a Perugia e la formazione professionale, ho intrapreso quest’iniziativa grazie a un po’ di risorse mie e delle banche, ma sulla base di un progetto mirato. È andata bene. Ancora oggi tuttavia considero il mio principale punto di forza il bagaglio di conoscenze acquisite con gli studi e l’aggiornamento costante».

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