La Nuova Sardegna

Il fascino antico di Porto Masua, l’ex attracco delle miniere di carbone

di Salvatore Tola
Il fascino antico di Porto Masua, l’ex attracco delle miniere di carbone

12 settembre 2014
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IGLESIAS. Molte di quelle che oggi, lungo le coste del Sulcis-Iglesiente, sono spiagge ammirate e frequentate, sino a qualche decennio fa funzionavano come punti di attracco per le imbarcazioni che trasportavano i minerali. Così le due che si trovano a Masua, frazione di Iglesias, e conservano entrambe il nome di «porto»: Porto Cauli e Porto di Masua. In questa, che era la più frequentata, rimane un rustico edificio, e sul lato destro l’arenile continua con una piccola banchina di attracco. Le due spiagge sono vicine, separate da uno spuntone di roccia, e gruppi di scogli emergono dalla sabbia e dall’acqua, specie nella seconda; ai lati incombono e si spingono verso il largo le falesie che contribuiscono a farne luoghi ameni e riparati. Entrambe di piccole dimensioni, misurano la prima una quarantina di metri, la seconda, divisa in più parti dalle pietre, oltre duecento; hanno sabbia di colore grigio tendente al dorato, sottile e profonda; acque limpide azzurre e blu scuro; fondale sabbioso all’inizio, ben presto profondo e roccioso nella prima, più praticabile nella seconda.

La grande mappa delle spiagge della Sardegna

Dal mare di fronte emerge la formazione conosciuta come «Pan di Zucchero»: un enorme scoglio che si leva fin oltre i 130 metri di altezza. Sul retro il limite è costituito da alte scarpate, tanto che sono stati necessari radicali interventi per realizzare le aree di parcheggio e i percorsi di accesso. Oltre che di questi servizi essenziali i due «porti», che nel corso della stagione sono molto frequentati, dispongono di bar e ristorante. L’accesso è dalla strada provinciale numero 83, che corre a ridosso di questo litorale a sud di Buggerru: a una ventina di chilometri da questo centro di trova la deviazione per il villaggio di Masua, che si trova subito sotto; si continua in discesa verso il mare, attraversando la zona mineraria; dopo due chilometri si arriva ai parcheggi dai quali si dirama un sentiero panoramico che, prima di raggiungerle, mostra le due spiagge dall’alto.

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