Giustizia e verità Anche gli angeli dicono le bugie
La prima del nuovo lavoro della Botte e Cilindro A Sassari stasera e domani al Ferroviario
SASSARI. Verità e giustizia. Seguendo le tracce di Heinrich Böll la Botte e il Cilindro per la prima volta sceglie di allestire un testo di impegno sociale “La bilancia dell’Angelo”, oggi e domani in prima assoluta regionale al teatro Ferroviario alle ore 21 (in scena gli attori Stefano Chessa, Luisella Conti, Nadia Imperio e Consuelo Pittalis). La bilancia simbolo della giutizia in realtà è truccata. «Si racconta come nei primi del 900 in un paese della Baviera governato dai Balek, dei signorotti– spiega Pierpaolo Conconi regista dell’allestimento – che hanno imposto l’uso di una sola bilancia per pesare tutto. Uno strumento che si diceva regalato dagli angeli e quindi sacra. Ma un ragazzo un giorno scopre che questa è falsa e i Balek avevano ingannato per decenni il popolo che si ribellerà. Non esiste una bilancia della giustizia ma del potere: fa finta di pesare il vero e in realtà pesa il falso».
Un buon insegnamento anche per i nostri tempi. «In genere i nostri sono lavori destinati ai ragazzi dai dieci anni in su, ma stavolta la parabola è anche per un pubblico adulto. E’ la prima volta che ci capita di affrontare il tema sociale con una certa precisione. Un cambio importante per noi. Stavolta andiamo a toccare un punto cruciale. Si capisce come quella bilancia andrà sempre a sfavore dei tanti a vantaggio di pochi».
Nell’allestimento vengono presi a riferimento altri testi e immagini. da “The Paradise Lost” di John Milton, “I quaderni di Malte Laurids Brigge” di R.M. Rilke e il film “Il Cielo sopra Berlino” di Wim Wenders. «C’è piaciuto in modo particolare il modo in cui Wenders ha immaginato la figura degli angeli, non quelli della tradizione con le ali ma piuttosto delle persone normali simili alla gente comune. Come gli angeli di Rilke, ripresi dallo stesso Wenders che ti lasciano perplesso. E’un angelo che incombe come il destino. Un fato che non sempre è necessariamente felice ma anzi, persino crudele. Un angelo che non interviene nella vita quotidiana ma ascolta come accade nel caso nel film “Cielo sopra Berlino”. Può solo osservare, assistere e testimoniare quello che accade nella realtà».