La Nuova Sardegna

Boss della Magliana, sigilli ai beni

di Giampiero Cocco
Boss della Magliana, sigilli ai beni

La Finanza sequestra un appartamento a Porto Rotondo di Ernesto Diotallevi

28 settembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO ROTONDO. Le ricchezze accumulate durante gli anni in cui a Roma dettava legge la Banda della Magliana continuano a dare grattacapi a uno dei capi del sodalizio criminale, Ernesto Diotallevi.

Al capobanda i finanzieri del comando provinciale del Gico di Roma hanno messo sotto sequestro, nel corso della giornata di ieri, diversi immobili nella capitale, in Sardegna e nell’isola di Cavallo, in Corsica. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato disposto dal presidente del tribunale di Roma su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia della capitale. Destinatari Ernesto Diotellevi e a suoi prestanome. È stato sequestrato il pacchetto azionario che controlla “Immobiliare del molo Srl”, una società con sede a Porto Rotondo dove, da diversi anni, era attiva nella mediazione immobiliare. Contemporaneamente le fiamme gialle hanno messo sotto sequestro un appartamento, disabitato ormai da anni, nel centro residenziale fondato dai conti veneziani Dalle Rose, un trilocale valutato 255mila euro. Ernesto Diotallevi, stando alle indagini del Gico, sarebbe ancora a capo di una rete economico-criminale «caratterizzata dall'illecita accumulazione di utilità in valore sproporzionato rispetto ai redditi lecitamente dichiarati». Nei confronti dell’ex componente la Banda della Magliana la guardia di finanza e i carabinieri del Ros di Roma avevano già eseguito, alla fine del 2013, tre decreti di sequestro congelando beni mobili, immobili, società, quote societarie e conti correnti bancari per oltre 25 milioni di euro. Stando alle note inviate dalla guardia di finanza alla magistratura antimafia Ernesto Diotallevi, leader storico della Banda della Magliana, risulta particolarmente appassionato «ai beni immobili disseminati in note località della Sardegna». Un’isola scoperta negli anni Settanta grazie alle intermediazioni di Flavio Carboni che, attraverso un’altro membro della Banda della Magliana, Danilo Abbruciati, investiva nel mattone sardo parte del denaro sporco che proveniva da Cosa Nostra mediante il cassiere della Mafia Pippo Calò. A Ernesto Diotallevi lo scorso anno venne sequestrato un centro residenziale di 35 appartamenti a Olbia e una villa nell'esclusiva Isola di Cavallo, in Corsica. L'operazione di ieri, spiega la guardia di finanza, conferma le «strategie utilizzate dalla criminalità nel reinvestire gli illeciti proventi in beni immobili di pregio, strategia resa possibile anche grazie alla disponibilità di insospettabili imprenditori-prestanome».

Primo piano
Trasporti aerei

Continuità territoriale, Ita Airways si aggiudica i collegamenti da Alghero per Roma e Milano

Video

Olbia, folla in chiesa per l'ultimo saluto a Enrico Demuro

Le nostre iniziative