Carmen e Andrea, così li ricorda il paese
Lei faceva ginnastica e allenava i bambini, lui aveva tanti progetti. Il sindaco ai giovani: siate prudenti
ITTIRI. Due incidenti mortali nel giro di venti giorni. Con tre defunti, due dei quali giovanissimi, e sette feriti. Nella stessa strada, che vittime ne ha fatto davvero troppe. Un bollettino di guerra. E allora è meglio dirlo subito: davanti a simili tragedie, quasi seriali, una comunità di appena ottomila abitanti si ritrova sgomenta e ovviamente fatica persino a trovare parole non banali per commentare l’assurdità di certi destini, che attendono al varco due ragazzi di nemmeno vent’anni e una donna di 54. Lo si capisce dalle facce della gente che percorre il centro del paese, dove domina lo sconcerto.
Al Caffè Roma, nel corso, trovi gli anziani tutti con il giornale in mano e gli occhi lucidi. Ma all’interno del locale ci sono anche gli amici dei cinque ragazzi coinvolti nella tragedia di domenica notte. Molti vorrebbero dire la loro, magari urlare per il dolore, ma il silenzio prende il sopravvento. Come si fa, a caldo, a spiegare la morte improvvisa di due tuoi coetanei con i quali sino al giorno prima condividevi tutta l’effervescenza di chi è poco più che adolescente? Ci prova Irene, grande amica di Carmen Fais. Per tutta la notte non ha chiuso occhio ed è ancora a lì, al bar, a tormentarsi con i ricordi. «Mi viene da dire soltanto che Carmen era una persona meravigliosa - dice con il nodo alla gola - una ragazza fantastica e perbene che faceva sport, anzi era addirittura l’allenatrice dei bambini che fanno ginnastica».
Gianmarco, invece, riesce a malapena a spendere due parole per il suo amico Andrea. «Credo che di quella compagnia fosse l’unico iscritto all’università e aveva in mente tanti progetti», racconta prima che la commozione lo blocchi facendogli spostare il viso a sinistra in segno di stizza.
Anche il sindaco Tonino Orani è sconvolto e si vede che fa di tutto - riuscendoci - per evitare frasi di circostanza. «Colpa della strada? Sino a un certo punto - commenta visibilmente imbarazzato -, io per la verità in questo momento preferisco mandare ai miei concittadini, specie a quelli giovani, un invito alla prudenza, a prescindere dalla dinamica dei vari incidenti. personalmente faccio quel percorso molto spesso e so che se si rispettano i limiti di velocità i rischi sono minimi». Almeno se quando piove. (a.m.)
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